Utente | Messaggio |
00:21 22 maggio 2009
| borablu
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| Ospite
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Mio alzerò un giorno,
e verrò,
figlio mio piccolo,
(la tua piccola mano
calda
nella mia grande)
e andremo
noi due soli
ai margini del bosco
a sentire
il profumo dell'erba
attorno a noi.
E avremo molta pace, là,
e molta serenità,
e molta voglia
di additarci l'un l'altro
i fiori
gli alberi
le nuvole.
E ci guarderemo
negli occhi,
figlio mio piccolo,
e ci riconosceremo
cuccioli innocenti
che fanno le capriole
sull'erba.
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07:04 22 maggio 2009
| Rose
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| Ospite
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Tenerissima questa poesia, dove sono messi a nudo i sentimenti.
Dicono che non sia facile per i padri, ma il nostro Mario dimostra che si può.
"E ci guarderemo
negli occhi,
figlio mio piccolo,
e ci riconosceremo
cuccioli innocenti
che fanno le capriole
sull'erba."
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07:13 22 maggio 2009
| franco
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| Ospite
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Lo restiamo sempre un po' cuccioli, più o meno innocenti, di fronte all'immensità del mistero.
Non abbiamo risposte e forse la saggezza è proprio riconoscersi simili ai fanciulli ed esser lieti di abbandonarci con loro a quelle capriole sull'erba.
"…se non diverrete simili ai fanciulli…"
assonanze, o meglio, echi.
f
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08:33 22 maggio 2009
| Elina
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| Ospite
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in un rapporto tra padre e figlio la tenerezza è cosa rara e preziosa
molto suggestive le tue immagini e molto profonde
quel fare le capriole sull'erba vuol dire tornare insieme a stupirsi della vita, delle sue meraviglie
il padre si nutre dell'innocenza del figlio, del suo sguardo pulito sul mondo come il figlio di risposte rasserenanti, prime sicurezze
ciao Mario
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13:34 22 maggio 2009
| stella
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| Ospite
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I nostri meravigliosi, amati cuccioli.
Per noi lo sono sempre, cuccioli.
Una bellissima dichiarazione di amore, di complicità di tenerezza tra padre e figlio.
Ciò che dovrebbe essere, sempre, al di là del tempo e dello spazio.
Quella piccola cicciotta, calda mano sarà per l'eternità alla ricerca di quell'altra grande, sicura,mano.
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14:58 22 maggio 2009
| admin
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| Amministratore
| messaggi3520 | |
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una poesia che mi ha coinvolta fin dalla prima volta che la lessi, per tutti gli elementi che già sono stati evidenziati: tenerezza e amore infiniti che si concretizzano nell' immagine del padre e del figlio, entrambi bambini, che fanno le capriole sull' erba, un ritornare a un mondo dove tutto è istinto di gioia, di leggerezza, di innocenza essenziale.
Un dettato poetico che scivola sulla dura scorza del vivere e ri-visita il territorio del legame più profondo che esista.
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