daniela manzini kuschnig' s weblog

Vorrei parlare di cose importanti

ma mi mancano le parole

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Io non sono un artista,

non sono un grande

che i posteri incastreranno

nelle pagine dei libri,

non sono niente, quasi,

perciò scrivo in grigio.

Io so solo giocare un poco

e forse non bene

con un po' di parole rubate

ad un vocabolario.

(ed era anche una vecchia edizione).

Forse è per questo che non mi capiscono,

perché io uso

parole desuete,

come palazzi pericolanti e recintati

perché sono pericolosi.

Io, per esempio, parlo di amore.

E la gente non sa più

cosa vuol dire

e si guardano sgomenti

 o mi guardano come fiaba

ridicola.

Oppure i potenti, che han saputo

che l'amore ci sia

(non per averlo provato,

ché non sarebbero potenti)

ma perché la CIA di turno

l'ha fatto loro sapere, i potenti,

dico, lo hanno recintato,

come casa cadente, perché pericoloso.

Loro sanno che l'amore è gioia,

ma vogliono il grigiore.

Loro sanno che l'amore è splendida follìa.

ma vogliono la piatta normalità.

Loro sanno che l'amore è genialità

in espansione esplosiva,

ma vogliono l'ottusità pietrificata.

Loro sanno che l'amore è amore,

ma non sanno

cosa sia.

Fratelli, li abbiamo fregati!

Continuiamo ad amare!!

parlare e scrivere di amore è usare dei pennarelli trasparenti o suonare una chitarra scordata

ma c'è ancora qualcuno che ogni giorno, passando per folle, lo fa e ne è contento

"continuiamo ad amare"

ciao Mario

Il tuo discorso, Manfredi, lo dividerei in due.

La prima è santamente utopica. Se esistesse qualcuno che sarebbe capace di amputare una parte del proprio corpo per amore del suo popolo, sarebbe un santio, e pertanto non più un potente. Santità e potere non s'accompagnano.

E saremmo da capo.

La seconda parte potrei evitarla, ma come faccio a non dire che conosco un paio di effettivi potenti che potrebbero, per il bene del loro popolo, ampurarsi di parti che non dico?

Sono pronto per il rogo.