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16:06
16 febbraio 2010
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VOBO
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Oggi voglio lasciarvi un pensiero che è anche stato premiato ad un concorso internazionale (wow) … Daniela lo conosce già … il bosco esiste veramente, si tratta di un bosco di castagni secolari, e , quando anch'io ero giovane (dopo la morte dell'ultimo dinosauro) mi piaceva andare li per rifugiarmi, per pensare … ci vado ancora adesso quando posso e quando sono in Occitania.
Canto muto
E ancora sono qui,
ad innalzare al cielo,
il mio canto muto,
nascosto tra le fronde
di questo bosco amico.
E ancora il saggio gufo,
medita sul suo ramo,
mentre la civetta,
volge il suo triste canto,
alle ombre del crepuscolo.
Mi inoltro tra voi,
alberi amici,
tra voi che avete visto,
immobili nel tempo,
questo mio corpo
crescere ed invecchiare.
E mentre lo scoiattolo,
insegue la sua noce,
io inseguo quella pace,
che un dì vorrei raggiungere …
per placare la mia anima.
Ciao … VOBO
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16:56
16 febbraio 2010
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Elina
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| Ospite
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è un testo delicato e sonoro
sembri quasi spettatore di "meraviglie" nell'ascolto calmo di un canto/spettacolo
grazie VOBO, mi è piaciuto e tanto
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18:58
16 febbraio 2010
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admin
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| Amministratore
| messaggi3520 | |
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E' vero, la conosco, ma è sempre un piacere rileggerla e assaporarne l' "aria" che Vobo descrive così bene, con tocco delicato nel velo di quieta rivisitazione dei luoghi e del passato, in attesa di un futuro di pace. Pace desiderata ad alleggerire le pene dell' anima.
Un intreccio di naturalità e di sentimento, scorrevole e pieno di significato.
Ancora una volta: bella, Vobo, bella.
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21:33
16 febbraio 2010
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sandra
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| Ospite
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Bella questa cosa del bosco che è stato testimone del tuo crescere e invecchiare.  Dev'essere rassicurante, vivere vicino ad un bosco di piante secolari (sperando che lo lascino in santa pace e non lo taglino per far posto a qualche bruttura). 
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21:50
16 febbraio 2010
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Rose
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| Ospite
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Un bel percorso il tuo, VOBO, tra piante e animali che senti amici. La natura può essere molto rasserenante e aiutarci a trovare la serenità che desideriamo.
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22:02
17 febbraio 2010
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Manfredi
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| Ospite
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trovo la chiave di lettura nel titolo. Canto muto, un canto tutto interno, intimo, che sgorga con facilità, in modo istintivo, calibrandosi sulle note della natura, ispirazione e conforto e speranza. Bella.
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16:33
18 febbraio 2010
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elisa sala
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| Ospite
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Il tuo canto muto assomiglia vagamente alla mia verso il giorno, indubbiamente la tua ha quel qualcosa in più. Tutti e due cantiamo con l'anima seguendo il filo del concerto che ci viene dalla natura.
E poi in questi giorni sto leggendo dei libri di uno scrittore provenzale, un certo Pierre Magnan, che narra in forma poetica la sua terra.
Grazie e da noi diciamo: Un strucon 
Elisa
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