Le aspettavo ogni anno quelle meravigliose bugie erano fiocchi colorati su scatole usate di impegno e fatica come un circo dispensavo numeri da funambolo con la luna sotto i piedi.
dio come le nuvole! mi fanno pensare a due immensi occhi un fascio di spighe giallo un altro viola la casa al mare invasa libri usati sbucati dalle mani ancore ingenue di bambina sospesa tra doni.
Riporto qui il mio commento postato in altra sede:
Nuvole…modellano forme e figure, ci si può vedere o immaginare di vedere passato e futuro, soffici nuvole estive come batuffoli di cotone nuvole tempestose, gonfie di pioggia portate dal vento le tue nuvole, Elina, sono circo e sono ricordi sbalzati sul foglio di rame sottile della vita. Grazie.
La poesia sembra esplorare il mondo dei sogni, dei ricordi e dell'inconscio e le immagini ben si adattano a questi temi. La fantasia di un bimbo che "dispensa numeri da funambolo, con la luna sotto i piedi". Complimenti alla signora Elina per la sua capacità evocativa. Pietro