…e sono qua, rinchiuso nella notte. E’ un alibi la febbre, il freddo nelle ossa è un’illusione. Del bambino ho solo i piedi nudi, non un abbraccio né un seno caldo su cui respirare. Antiche nenie cullano il silenzio di questa fredda notte siciliana: ricordo cantilene arabeggianti, parole ripetute senza fine. E sento la tua voce, il tuo respiro, vedo i tuoi occhi, lucidi d’amore, mentre accarezzi piano il tuo bambino e stringi la sua testa sul tuo seno. Ritrovo il tuo calore, il tuo profumo, onda di miele, balsamo, emozione. E un po’ bambino tuo mi sento anch’io.
Splendida poesia Filippo, racchiude tutto l'amore non solo materno verso la donna, amore che ogni uomo continua a percepire con una grande intensità tutta la vita con "nostalgia" come dice Daniela.
L'incrocio di questi sguardi può avvenire solo tra una madre e un figlio.