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L'alba di un mondo diverso

UtenteMessaggio

19:53
2 marzo 2010


Carmen

Ospite

Ho fatto quasi tutto! Mi manca solo di lavare la sera dal peccato del giorno, cucire sulla ferita l'ultimo punto, stendere sul letto la solitudine, e dormire. Adesso posso sognare. E sogno, nei miei tempi imperfetti.

Era bella nel suo vestito fuori stagione mentre viveva il suo giorno.
Aveva conosciuto l'estate e l'inverno, il coraggio e la paura. Era piena di vita di colori e di fiori.
Aveva raccolto una spiga di grano e fatto del buon pane da spezzare e dividere in quattro.
Era buona e pulita. Un bocconcino prelibato per chi prima dà e poi riprende.
C'era una bambina dai riccioli ribelli che le camminava accanto, occhi che sorridevano. Questo le avevano insegnato. A sorridere, anche di fronte al dolore, alla gioia, alla vita e alla morte. Il sorriso, le avevano detto,  sa aprire tutte le porte.  Ma al dolore non pensava e la morte era lontana.
Dicono che l'amore sia qualcosa d'immenso, dicono che gli uomini sono solo il suo “mezzo” e che fortunata è chi trova quello giusto per viaggiare.
La donna era salita sul mezzo giusto e aveva pagato il prezzo giusto e si era seduta sul sedile giusto.
Fu un bel viaggio. Giusto.
Scesero in quattro, a percorrere il tratto di strada rimasto.
Piedi grandi, piedi medi e piedi piccoli. Anche la bambina camminava.
Nessun preludio di tempeste. Le nuvole erano altrove.
Solo casa, lavoro e rosari. Un Pater nostrum poteva andare e anche le dieci Ave Maria. E la ricompensa del  miracolo quotidiano.
L'alba arrivò senza bussare, era entrata nonostante la porta blindata, l'allarme e le finestre chiuse.   
La bambina dormiva nel grande letto, nelle  braccia della donna. L'Alba  si posò accanto alla bambina e all'uomo, della donna non ne volle sapere.

 

Ci sono una infinità di albe, alcune non le vorremmo mai vedere, altre  sono benvenute. Quella fu l'alba di un mondo a cui non appartengo.

 

 

Carmen

(vecchio testo revisionato)

21:47
2 marzo 2010


Rose

Ospite

Una prosa limpida, a tratti poetica, come nell'introduzione, ma … non sono sicura di aver capito cosa sia successo in questa storia. Vediamo i commenti che seguiranno - 

22:31
2 marzo 2010


admin

Amministratore

messaggi3520

Inconfondibilmente un "tuo" lavoro, Carmen. Rubo il termine a Manfred, una prosia scorrevole, limpida. Per come la leggo io, racconta di una vita felicemente semplice: "Nessun preludio di tempeste. Le nuvole erano altrove". C' era "il miracolo quotidiano" per cui rendere grazie, vissuto come "ricompensa". Poi… l' arrivo di quell' Alba: entra in casa e rompe l' armonia del vivere insieme, del futuro insieme.

"della donna non ne volle sapere" e lei rimane sospesa in un limbo (sempre mia lettura) che non è più la vita cui era stata legata da vincoli d' amore, ma un' altra forma del vivere, di cui sente di non far parte.Smile

dmk

22:45
2 marzo 2010


Elina

Ospite

l'avevo letto e ricordavo il finale

la scrittura di Carmen rivela attraverso scene apparentemente lievi verità sconvolgenti,

forse dolorose

grazie Carmen per averlo portato ancora più bello

un abbraccio, elina

22:50
2 marzo 2010


Rose

Ospite

Signùr, come siete sibilline! Cosa le succede? Muore, va in coma o cosa?

E perchè dice che erano in quattro?

Spero che Carmen abbia pietà di me domani e mi risponda. Cry

Per ora, buona notteeee. Wink

22:55
2 marzo 2010


admin

Amministratore

messaggi3520

Proprio così, Elina. La scrittura di Carmen sa dire il dolore con una levità che nulla toglie alla drammaticità, anzi, secondo me, tende a sublimarla come in una ricerca di riscatto, di rivalsa o forse in funzione catartica. 

dmk

02:00
3 marzo 2010


elisa salas

Ospite

Mi piace perchè oltre che essere molto poetico è anche surreale.

Mi piacerebbe saperne di più. Ad esempio:  le spighe per il buon pane da dividere in quattro…Scendono in quattro, ma le scarpe sono solo tre paia. Chi è il quarto che non appoggia i piedi per terra?  Forse colui raccoglierà la donna? E per la poveraccia sarà la prima notte di quiete?

E' l'una e ventisei del nuovo giorno e io sono qui a cercarmi una ragione.

L'ho letto più volte, mi piaceKissKissKiss

10:31
3 marzo 2010


Pietro

Ospite

Io ho l'impressione che muoiano sia la bambina che l'uomo. "Della donna non ne volle sapere". Ecco perchè quella diventa un'alba che non si vorrebbe mai vedere, "l'alba di un mondo diverso" in cui convivere col dolore.

Un testo soffuso di tristezza, dove la protagonista "stende sul letto la solitudine, dorme e sogna la vita di 'prima'.

Mi scuso se sono andato fuori strada.. Ho comunque molto apprezzato lo scritto.

10:52
3 marzo 2010


Rose

Ospite

Non so se sia l'interpretazione giusta quella di Pietro, ma è plausibile. Grazie. Smile

11:05
3 marzo 2010


sandra

Ospite

Che bello questo testo, Carmen! Kiss

Ma davvero finisce tutto in tragedia? Frown

16:25
3 marzo 2010


lucia

Ospite

Carmen un testo da lasciare senza fiato. A nch'io penso come Pietro che muoia sia la bambina che l'uomo. E molto triste ma bello.

16:42
3 marzo 2010


Carmen

Ospite

L'interpretazione della storia la troverete nel commento di Daniela, che trovo perfetto.

La figura della bambina l'ho usato come un simbolo.

Grazie a tutti per i bellissimi commenti.

A presto!

19:24
3 marzo 2010


Rose

Ospite

Allora, si sono separati? E la bambina, cosa simboleggia? E perchè quattro?

19:50
3 marzo 2010


Carmen

Ospite

Dicono che non bisognerebbe spiegare i testi, ma qui vedo tante domande e, certo, non voglio lasciare Rose sulle spine ;)  

Un vero poeta non spiega le sue poesie, ma questa non è una poesia ed io sono una persona che scrive quello che la testa le dice dopo aver consultato il cuore. E allora,

la bambina rappresenta la genuinità e l'innocenza, la spensieratezza…

quattro in genere è la classica famiglia: due genitori e due figli, a volte capita che qualcuno è costretto a partire per sempre, indipendentemente dalla sua volontà e non può ritornare.

Pietro, in un certo senso ha interpretato bene il fatto che muore anche la bambina…, muore un mondo per dare inizio ad un altro.

Non è una tragedia in quanto ora sappiamo che è un fatto naturale, il dolore non dovrebbe essere una tragedia ma portarci all'essenza e al senso della vita.

Definirei piuttosto tragedia quando un amore finisce da una parte e invece resta dall'altra, dopo una separazione civile. Ma prendete le mie parole per come le vedo io le cose, tutto è opinabile.

Ho risposto perché non volevo che il mio testo diventasse un indovinello :)

Un sorriso e alla prossima!

Carmen

20:21
3 marzo 2010


Rose

Ospite

Grazie della spiegazione, cara Carmen.

Questa cosa che i “veri poeti” non spiegano le proprie poesie è opinabile. Ci sono grandi poeti che l'hanno fatto e, senza andare molto lontano, la nostra amica Ferni è sempre felicissima di dare spiegazioni.

Diciamo che alcuni non amano farlo ed è solo legittimo che sia così.

Ora, come dici anche tu, questo voleva essere un racconto, per quanto surreale e onirico.

Non tutti sono in grado di fare un'analisi letteraria e, non volendo limitarsi ai soliti complimenti, si cimentano in una qualche interpretazione. Penso che questo sia comunque una forma di attenzione che ci viene dedicata.  Non volevamo certo trasformare il tuo testo in un indovinello, cara Carmen. Credo che tutti stessero semplicemente mostrando interesse.

Un caro saluto. Rose

22:37
3 marzo 2010


admin

Amministratore

messaggi3520

Risolto il fatto dei tre invii. Non c' é problema.

Interessante la questione che i “veri” poeti non spiegano le loro poesie: è vero. Come è vero che altri le spiegano e motivano le scelte sia linguistiche che estetiche che di contenuto. Si tratta di posizioni personali. A me (che certo non sono un "vero" poeta) non è mai piaciuto spiegare le mie, con tutto il rispetto per le posizioni diverse dalla mia, in primis quella di Ferni.

A volte si leggono testi che aprono a diverse letture, tutte valide a seconda dell' esperienza soggettiva del lettore (i lettori hanno, per fortuna background, culturali ed esperienzali, diversi), a volte capita che un lavoro sia “complesso” in quanto surreale come diceva Pietro o con risvolti onirici, come ha scritto Rose, e in questo caso ancor di più la soggettività incide sull' interpretazione. Analizzare un lavoro di questo tipo, cercando la spiegazione che valga per tutti può significare  togliere qualcosa al lavoro stesso (polvere di stelle…). Mia personale opinione. Che poi ci sia la voglia di veder confermata la propria chiave di lettura o di avere delucidazioni è senza dubbio lecito. Ma, sempre a mio avviso, certi lavori e parlo in generale, andrebbero goduti per quello che trasmettono “a pelle”. 

Nel caso specifico non abbiamo un “racconto” di setting classico e con una conclusione definita, il che comporta notevoli problematiche interpretative, anche per la presenza di diversi elementi simbolici e/o metaforici. Ringrazio dunque Carmen per aver fornito la sua.

Credo inoltre che non ci siano dubbi sul fatto che è sempre gradito, da parte di quanti scrivono, leggere diverse interpretazioni dei propri testi. Proprio come fa notare Rose, ciò è indice di interesse. E l' interesse, nonché lo sforzo interpretativo sono sempre apprezzabili. Ma qui sto sfondando una porta apertaLaugh

dmk

11:31
4 marzo 2010


Carmen

Ospite

Buon giorno a tutti :)

Non mi sono mica offesa Rose, affatto, non vorrei essere fraintesa. Il mio riferimento a te era una affettuosa battuta e null'altro.  

In genere confronto i miei testi con i lettori (faccio riferimento a quello che ha detto Daniela) e trovo anch'io interessante, in effetti,  le varie interpretazioni, a volte davvero sorprendenti. Può capitare che scrivendo una poesia, l'autori pensi ad un'immagine e il lettore ne vede un altro, altrettanto valida. Questa cosa è stupefacente, perché porta un po' al di là dei confini stessi di un'idea, ecco perché, magari, è bene non spiegare, ma come ha detto pure Daniela, ognuno si comporta come si sente.

In genere, i miei testi sono abbastanza chiari (spero), a parte i simbolismi che uso, ma quando scrivo questo genere di testo, che anch'io amo definire prosia, forse è giusto dare una spiegazione proprio perché ha a che fare con la prosa in un certo senso e la prosa, a mio avviso, dovrebbe essere abbastanza chiara per non fuorviare il lettore.

A presto amici miei e buon proseguimento di giornata!

Carmen Smile



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