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Giallo Leopardi – mistero alla luce del giorno – seconda parte

UtenteMessaggio

08:20
15 ottobre 2010


OmarBunfai

Ospite

Sulla spiaggia, con Antonio e ad alcuni inservienti della Villa è già presente sulla scena del tragico ritrovamento, il Capitano in prima dei Carabinieri Reali del Granducato di Toscana, giunto di gran carriera al galoppo insieme con alcuni sbirri alle sue dipendenze.
Mentre stava per raggiungere il lago, Giacomo li ha visti raggiungerlo e sorpassarlo per essere ora lì, già in azione.
Sul bagnasciuga è riverso con il volto nell’acqua, il corpo privo di vita del Conte Gamba Castelli e, poco distante, la carcassa del suo cavallo, circa a una decina di metri.
Giacomo s’avvicina ad Antonio e al Capo dei Gendarmi che stanno dialogando vivacemente.

“Ah, Giacomo, lascia che ti presenti il Capitano in prima Fantoni dei Carabinieri Reali del Granducato”
“Voi siete il noto poeta e filosofo dei “Canti”, il Conte Leopardi?”
“Se voi mi ritenete tale, Capitano…”
“Sicuro! Piacere di conoscervi.
Allora, Ranieri, stavamo dicendo…sì, il Conte Gianfranco, come ci hanno testimoniato alcuni inservienti del parco all’inglese, amava ogni giorno cavalcare su quell’altura, per fermarsi vicino al tempietto e alla quercia e dominare dall’alto tutti i suoi possedimenti.
S’è inerpicato a cavallo, lungo il largo sentiero laterale ed è arrivato in prossimità della grande quercia, e, probabilmente, per qualche motivo che ancora non sappiamo il suo cavallo si è imbizzarrito ed è precipitato, insieme al povero Conte, qui sulla costa del laghetto.
Per conseguenza della caduta il Conte deve essere svenuto, o quasi certamente, è deceduto per qualche frattura letale.
Tra poco arriverà il medico legale che saprà confermarci, forse, una rottura dell’osso del collo, credo.
Ehi, Signor Ranieri, ma dove sta andando il vostro amico?”

Mentre il Capitano stava ragionando del caso, Giacomo s’era staccato dalla loro compagnia e prima aveva esaminato la carcassa del cavallo, infastidendo non poco il Capitano Fantoni e poi aveva cominciato a risalire il sentiero laterale che portava alle rovine.

“Lasciatelo fare, Capitano, sa i poeti hanno una fantasia fervida che non li lascia mai in pace, e vedono fantasmi dappertutto.
Concordo pienamente con la vostra ricostruzione, comunque.
Non può essere andata altrimenti.
Che tragedia, che iniqua e assurda disgrazia…”.

In quel momento, sbalorditi i due uomini vedono il Leopardi ridiscendere il sentiero con grande fretta, agitando nel pugno chiuso un pezzo di legno bruciacchiato.

“Antonio! Signor Capitano! Guardate cos’ho trovato!”

S’avvicina ansimando ad Antonio e al Capitano.

“Calma, Conte Leopardi, prendete fiato e spiegatevi dove ha trovato quella torcia combusta.”
“Signori, questa non è una sventura imposta dal Destino cieco, di cui parlo spesso nelle mie opere, stavolta stiamo parlando di un delitto!”
“ Come? Tranquillizzatevi e spiegateci meglio, Leopardi.”
“ Capitano, avete la cortesia di venire con me vicino alla carcassa del cavallo?”

I tre uomini s’avvicinano alla povera bestia.

“ Osservate quella bruciatura sulla natica destra del povero animale. Notate il pelo del manto tutto annerito e strinato, e la carne ricoperta di bolle causate da un’evidente ustione?”
“ E’ proprio vero, Capitano” osserva il Ranieri.
“ Ebbene Capitano Fantoni, affermo con sicurezza che questa fiaccola spenta che ho rinvenuto dentro le rovine del tempietto diroccato, è stata la prima mossa di questo iniquo delitto che si è consumato sotto i nostri occhi.
Qualcuno che ben conosceva le abitudini del Conte, ha atteso il suo arrivo su questa altura e ha bruciato le terga di questa bestia sfortunata, facendola orribilmente precipitare insieme al suo cavaliere di sotto!”
“ Badate bene a quello che dite, Conte! Questo non è un gioco letterario!” esclama sorpreso il Capitano.
“ E’ vero, talvolta mi faccio prendere dall’immaginazione, quando godo delle sensazioni dell’indefinito, come quelle di una torre solitaria che avvisto stagliarsi in una vasta pianura o come il canto di un villano che torna dagli orti e si spegne gradatamente in lontananza, ma ora sono perfettamente lucido.
Ascoltatemi: qualcuno –e detto tra noi, credo di sapere chi è -, dopo che lassù il suo complice ha procurato col fuoco la fatale caduta al cavallo e al suo cavaliere, ha assalito il Conte, che forse era solo ferito o forse già moribondo –non possiamo saperlo-;l’ha afferrato per i vestiti, l’ha trascinato sul bagnasciuga e l’ha affogato con turpe violenza, come potete vedere da quei segni di trascinamento mal cancellati, di fretta e di furia.
“ Questo è indubitabile, Conte, l’ho ben notato anch’io. Proseguite nel vostro interessante ragionamento.”
“ Bene. Inoltre, vedete quel fango rossiccio,vicino ai solchi lasciati dal trascinamento mal occultato?
Ebbene non è della stessa natura della sabbia di questo suolo, ma come potrete facilmente costatare,- se come credo andrete a fare un sopraluogo vicino alle rovine -,è corrispondente a quel speciale terriccio di riporto che è stato messo come materiale di consolidamento, a sostegno delle fondamenta del finto tempietto greco-romano.
E affermo che questo terriccio dal tipico color rossastro, che indica una grande concentrazione di ferro, lo potrete trovare su un prezioso tappeto persiano, nella saletta degli ospiti della Marchesina Fanny Gamba Castelli.
“Leopardi, ma voi siete impazzito!”sbotta il Capitano Fantoni.
“Accusate apertamente la Marchesina Fanny, nobildonna stimata in tutta Firenze e ben nota per la sua filantropia e le opere di misericordia, d’aver ucciso il marito!
Ma che ne sapete voi, un poeta, di queste brutte faccende della vita vera! Vi ripeto, badate bene a come parlate!”
“ Aspettate Capitano” s’intromette il Ranieri,”capisco che la fantasia del Conte Leopardi possa sembrare oltremodo fervida e sconclusionata, ma terminiamo di ascoltare le ultime conclusioni del suo ragionamento.
Ritengo che il Conte abbia degli elementi che possono rilevarsi molto utili per sciogliere l’enigma di questo terribile accaduto.”
“E sia, Ranieri, voi siete molto conosciuto nella cerchia nobiliare di Firenze e vi presterò fiducia. Proseguite quindi, Conte Leopardi.
Mi spieghi la sua teoria e mi fornisca qualcosa di più concreto su cui investigare.
La fiaccola potrebbe essere stata usata da un operaio del parco e poi dimenticata.
Comunque, ho già ordinato che nessuno dei lavoratori lasci la Villa fino a mio nuovo ordine e presto li farò interrogare dalle mie guardie.
La bruciatura sulla parte posteriore del cavallo può essere avvenuta anche in un altro modo e i movimenti fatti dall’animale in agonia o dallo stesso Conte ferito, potrebbero spiegare il trascinamento.
Per quanto riguarda il terriccio…Appuntato Marchionni!

Il Capitano Fantoni, richiama un suo attendente che sta perlustrando il perimetro del lago.
“ Agli ordini, Capitano!”.
“Prenda un uomo, e vada a constatare se trova del fango rossiccio sul tappeto persiano della saletta degli ospiti, al pian terreno della Villa Ventaglio.”
“ Subito, Capitano.”
“ Ah, prima salga su quell’altura e prelevi un pezzo dello stesso fango nelle prossimità del tempietto,come prova di comparazione.”
“Sarà fatto, con permesso.”
“ Bene, Conte Leopardi, ma non crediate che questi indizi possano bastare per far condannare una donna influente e potente come la Marchesina Fanny Ronchivecchi.
Se non troviamo delle prove schiaccianti , i giudici del Tribunale del Granducato ci rideranno in faccia!”

Giacomo estrae dal taschino del suo soprabito verde, dal bavero alto, un foglietto ripiegato.
“ Eccola qua, Capitano Fantoni, la prova che cercate viene dalla mia memoria acutissima.”
“ E’ vero Capitano” interloquisce il Ranieri,”Giacomo ha avuto dalla natura la straordinaria facoltà di riuscire a ricordarsi un intero volume appena letto, è una capacità ben nota e riconosciuta da tutto il nostro ambiente letterario.”
“ Buon per lui. E ditemi, cosa c’è scritto?”
“ Prima di rivelarvi volentieri quello che c’è scritto, vi chiedo la pazienza di stare ad ascoltare un piano d’azione che ho escogitato per provocare negli assassini una forte reazione emotiva, che permetterà di smascherarli e assicurarli alla giustizia.”
“ Adesso vi rivelate anche uno spericolato uomo d’azione! Siete davvero sorprendente, Conte, ma ormai m’avete conquistato.
Favoritemi i vostri pensieri, Leopardi.”

In breve Giacomo riassume al Capitano gli eventi di quella giornata: il ritrovamento del libretto di scadenti poesie e il messaggio scritto di fresco nascosto in una data pagina.
Giacomo lo sfila di tasca e lo mostra al Capitano.
Poi mostra il testo del messaggio, ricostruito dalla prodigiosa memoria del Leopardi; infine racconta della sparizione misteriosa dello stesso biglietto, mentre lui stavo cercando di mettersi in contatto col Ranieri.

“ Comincio a credere nelle vostre buoni ragioni, Conte Leopardi.
E ora sono pronto ad ascoltare il vostro piano.
A proposito, state bene? Noto che vi tremano le mani.”
“Niente di grave, sono sensibile all’umidità intensa di questo luogo e probabilmente, anche alla malvagità che si sprigiona dallo stesso.
Allora, Capitano vi chiedo due operazioni.
Questa sera chiederete alla Marchesina Fanny di far servire una frugale cena per queste persone, che trovate elencate in quest’altra carta che ho compilato per voi.”
“Bene, siete ottimamente organizzato.
“ Poi, Capitano, chiederete alla Marchesina di farmi recitare in pubblico una mia nuova poesia, per commemorare l’onore del defunto Signor Conte.
Dovrete chiederlo con autorità ma anche facendo in modo che la stessa niente sospetti.”
“ Capite che questa è una richiesta non molto opportuna, date le luttuose circostanze, ma sarà fatto anche questo.”
“ Un ultimo dettaglio operativo,Capitano, se permettete: fuori dalla sala da pranzo farete appostare quattro dei vostri migliori Carabinieri Reali, in modo da far scattare la rete che stiamo approntando per acciuffare i nostri sospettati.”
“ E’ tutto Conte Leopardi? Devo dire che una mente brillante come la vostra sarebbe molto utile a noi Carabinieri. Mi complimento.”
“ Vi ringrazio, ecco quindi come mi comporterò stasera.”

Giacomo s’avvicina cauto all’orecchio destro del Capitano, e mentre sussurra gli ultimi particolari del suo piano, l’Ufficiale annuisce sorridendo.

“Bene, Conte, ora tutto è chiaro. Ci vediamo stasera a cena e metterò in moto tutte le mosse che avete suggerito per far scattare la trappola.
Ecco che stanno arrivando il medico legale e i barellieri, oltre a due beccai che dovranno purtroppo macellare sul posto quella povera bestia.
Vi devo congedare, Signore, perché come vedete ho molto da fare.
A stasera, pertanto…ah, Conte Leopardi…”
“Ditemi, Capitano Fantoni.”
“Speriamo che la vostra teoria non si riveli una di quelle bolle di sapone che spesso scoppiano nella mente di voi poeti, perché sto mettendo a rischio per voi la mia onorata carriera, e ve lo voglio dire con estrema franchezza, anche voi rischiate un brutto soggiorno nelle galere del Granducato di Toscana.”
“Non temete Capitano, abbiate fiducia. A stasera.”

Dopo le indagini di rito, il Capitano autorizza il trasporto della salma del Conte Gamba Castelli al pian terreno di Villa Ventaglio, per essere preparata e composta nella camera ardente.
A sera, nel cielo oscuro si leva una radiosa Luna piena che illumina col suo fatato, indiretto chiarore, la Villa e l’ampio parco circostante.
Intanto, in sala da pranzo, il Maggiordomo annuncia che la cena sta per essere servita.
Le persone selezionate con cura dal Capitano Fantoni e dalla Marchesina Fanny, prendono posto a tavola, in silenzio.
La cena prende inizio con una minestrina di verdura molto leggera.
Il clima è mesto e carico di un invisibile dolore.
Finita la prima portata la Marchesa Fanny Ronchivecchi, s’alza dal suo posto e guadagna il centro della sala da pranzo per annunciare:

“Signore e Signori, non credo di mancare di rispetto alla memoria di mio marito, ne sono certa, se chiedo al Conte Leopardi, illustre poeta nostro amico, di recitarci una sua poesia in onore del Conte Gianfranco Gamba Castelli.”

FINE SECONDA PARTE

17:02
15 ottobre 2010


admin

Amministratore

messaggi3520

AHA!!!! ci si avvicina a un finale a sorpresa!Laugh

Pensa che a Leopardi in veste di “detective” (stile British, alla Sir Artur Conan Doyle), non mi era mai capitato di pensare, ma neanche di immaginarmelo lontanamente. Una piacevole esperienzaLaugh

dmk

18:40
15 ottobre 2010


OmarBunfai

Ospite

Grazie Daniela, ti aspetto domani per l'ultima parte!Buona sera



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