Quartieri nuovi, giardini progettati da architetti del verde.
Impiantati da esperti vivaisti.
Sono lontani i tempi del fai da te.
Quando costruivi una casa l'ultima cosa a cui si pensava era il giardino.
Il padrone di casa diventava anche giardiniere,pur non avendo nessunissima nozione di floro-vivaismo.
Si piantava tanto e tutto molto vicino con il risultato che a distanza di anni ci si ritrovava con una minuscola foresta oscura che copriva tutta la casa.
Si innestavano frutti che non avrebbero mai fruttificato.
Qualcosa però sfuggiva ai tagli dell'uomo e allora era una vera abbondanza di frutti.
Frutti che naturalmente maturavano tutti assieme.
Ore passate a rimestare quintali di marmellate che nessuno avrebbe mai mangiato.
Cestini ricolmi con destinazione amici e parenti che ormai stomacati non si facevano trovare in casa.
Erano tutte piante autoctone che bene o male riuscivano a raggiungere la vecchiaia.
Ora?
Ora sono venuti di moda gli ulivi, bellissimi, secolari, carissimi.
Gli amici emettono gridolini estasiati mandando in sollucchero i padroni di casa che hanno appena acceso il mutuo per pagarlo.
Un dubbio!
Ma, noi siamo in pianura padana.
Chissà se la prima grossa gelata, le nebbie, l'umidità che ti porta anche i ranocchi in casa, faranno durare l'ulivo almeno fino all'estinzione del mutuo.