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Serie televisive

UtenteMessaggio

21:51
22 maggio 2010


admin

Amministratore

messaggi3520

Mi è venuta voglia di fare una carrellata delle serie televisive del "tempo che fu"Laugh e voglio incominciare con il famosissimo, ai suoi tempi, Happy Days.

Qualcuno ricorda le vicende della famiglia Cunningham in quel di Milwaekee? Howard e Marion con i figli Richard e Joanie e gli amici dei figli, Ralph Malph e Warren "Potsie" Weber, ma soprattutto Arthur Fonzarelli detto Fonzie: nato come tipico duro e quasi-delinquente giovanile anni '50 di poche parole che avrebbe dovuto avere un ruolo marginale nel telefilm per dare un tocco di realismo maggiore, visto il successo che ottenne, si trasformò in pratica in un membro della famiglia Cunningham e mentore a Richie grazie alla sua maggiore esperienza.

Le storie proposte da Happy Days sono in massima parte incentrate sui problemi del passaggio dall'adolescenza alla maturità, più in specifico sui rapporti con sé stessi e con l'altro sesso, affrontati comunque con leggerezza e ironia. 

dmk

23:04
24 maggio 2010


admin

Amministratore

messaggi3520

Questa, più che una serie televisiva, è stata una sit – com (me la sono vista quasi tutta, perchè mio figlio ne andava matto, tanto che poi, molti anni dopo, si è procurato le varie “puntate” in lingua originale e se le é riviste tutte quante) :

La serie consiste principalmente nelle vicissitudini di una comune famiglia americana: i personaggi si confrontano con la vita di tutti i giorni facendo nuove e svariate esperienze, grazie anche ai consigli e alle dritte dei loro amici.

I genitori Steven e Elyse Keaton, molto innamorati, appartengono alla generazione degli hippy degli anni '60. La madre è architetto, mentre il padre lavora per il network televisivo WKS.

Essi costituiscono le principali figure di riferimento per i loro figli, ma essendo ancora molto legati ai loro ideali, si vanno spesso a scontrare con loro, i quali si trovano invece a proprio agio nella società consumistica degli anni '80…

dmk

22:29
25 maggio 2010


Manfredi

Ospite

beh, questa la ricordi?

Magnum p.i.

Thomas Sullivan Magnum IV, più semplicemente Magnum, è un ufficiale di Marina che dopo una decina d'anni di servizio si è congedato dalle armi. Già decorato nella Guerra del Vietnam dove combatté con i Navy Seal (di cui porta l'anello) e poi del servizio segreto della marina (cosa che gli sarà utile in molte delle sue indagini). Nella vita civile ha intrapreso l'attività di investigatore privato (da cui il "p.i.", acronimo del corrispondente termine inglese private investigator).

Magnum vive nella dependance di una lussuosa villa in riva al mare sull'isola hawaiana di Ohau, su invito del padrone di casa, l'eccentrico scrittore Robin Masters. L'ospitalità è ricambiata con l'attività di responsabile della sicurezza che Magnum fornisce alla proprietà dello scrittore.

A mandare avanti la casa di Robin Masters è il factotum inglese Jonathan Quayle Higgins III, ex sergente maggiore della British Army, che si avvale anche dell'aiuto dei suoi "ragazzi", due dobermann bene addestrati, Zeus e Apollo.

Magnum fa la vita che ogni uomo gli invidia: esce e rincasa quando vuole, lavora solo quando ne ha voglia, ha il pressoché illimitato uso di una Ferrari 308 GTS, ha un frigobar sempre fornito di birra, spesso ha come clienti donne ricche e bellissime e ha come compagni di avventure due ex marines conosciuti durante il servizio in Vietnam, Theodore "T.C." Calvin e Orville Wilbur Richard "Rick" Wright.

14:44
26 maggio 2010


admin

Amministratore

messaggi3520

A me piaceva il personaggio del Factotum, insuperabile Higgings con i suoi cani! sergente maggiore britannico, colto, severo, inflessibile, sempre critico verso i comportamenti di Magnum, cui però è legato da un senso di amicizia tanto più profondo quanto più tenuto nascosto. Sai che ho quasi tutti i dvd delle diverse serie? A suo tempo le avevo in VHS, poi ho ripiegato sui DVD che portano via meno spazio e danno la possibilità dell' ascolto in originaleWink

dmk

22:55
29 maggio 2010


Manfredi

Ospite

Il mio amico Arnold

il personaggio di Arnold è stato interpretato da Gary Coleman, morto il 28 maggio 2010.

il "tormentone" di Arnold

la serie narra le storie di 2 fratelli afroamericani, Arnold e Willis Jackson, rispettivamente di 8 e 13 anni, che vengono adottati da un ricco uomo d'affari, Philip Drummond, che così facendo li toglie dalla miseria di Harlem e li porta a vivere a Manhattan. Questa era stata infatti l'ultima richiesta della madre dei 2 ragazzi, la governante del sig. Drummond, espressa poco prima di morire. Su questo filone si alterneranno nel tempo diverse situazioni, sia comiche che drammatiche, rendendo questa sitcom un successo a livello internazionale per anni e anni. 

22:20
30 maggio 2010


admin

Amministratore

messaggi3520

E' stata una serie famosa, ManfredLaugh mamma mia, che percorso indietro nel tempo stiamo facendo! 

Io ti propongo:

Laugh

una situation comedy con elementi fantascientifici, in cui i protagonisti sono Mindy McConnell, graziosa ragazza della periferia americana che lavora in un negozio di strumenti musicali, e Mork interpretato da un giovane Robin Williams, un alieno umanoide arrivato sulla Terra dal pianeta Ork su un' astronave a forma di uovo.

La natura di Mork, fin troppo singolare e imprevedibile, convince Mindy che non gli sarebbe possibile sopravvivere da solo nel nostro mondo; quindi decide di ospitarlo nella propria soffitta, e di cercare di introdurlo agli usi e costumi umani. Chiaramente le situazioni e i risultati che derivano da questo tentativo sono esilaranti, e allo stesso tempo fortemente ironici. Il candore di Mork e la pazienza di Mindy mettono in una prospettiva nuova e inusitata i comportamenti e le idiosincrasie umane. 

dmk

22:44
31 maggio 2010


Manfredi

Ospite

Mork! con tutta la sua ingenuità e saggezza istintiva, l' incapacità a "capire" l' uomo e i suoi costumi, abitudini, comportamenti… è stata la sit-com che ha lanciato Robin Williams, se non sbaglio.

beh, io rilancio con

I Jeffersons (te li ricordi?)Wink

Forse una fra le più geniali e divertenti sit-com americane degli anni settanta, racconta le vicende di una famiglia di colore che riesce ad affermarsi nel mondo del lavoro conquistandosi il "podio" della vita quotidiana. Ambientato quasi interamente in un sontuoso appartamento nel celebre East Side di Manhattan, vede come protagonisti George Jefferson, uomo d'affari diventato milionario grazie alla sua catena di lavanderie a secco (e tirchio all'inverosimile!!!), e sua moglie Louise da lui soprannominata Weezie. Da non dimenticare poi Florence la mitica domestica celebre per le sue battutine ironiche verso George dettate da una reciproca forma di sottile e curioso disprezzo. Ma non è la sola: il nostro protagonista infatti, trae gran parte del suo successo nella scontrosità mostrata verso quasi tutti i personaggi della fiction, dai coniugi Willis (Tom un bianco impacciato e Helen una donna di colore piuttosto affascinante), al signor Bentley (un irladese tanto rincitrullito quanto stravagante), dal portiere Ralph (alla continua ricerca di una mancia che da George non arriverà mai!!!) a qualsiasi personaggio di turno. L'unica persona con cui George si dimostra un agnellino è sua madre Olivia, una tipetta degna del suo prodigioso figlioletto, ogni volta con qualcosa da dire contro sua nuora Louise. A concludere il ricco cast della serie ci sono Lionel, figlio della coppia, studente universitario e promesso sposo di Jenny la figlia dei Willis. 

10:14
1 giugno 2010


lucia

Ospite

Salve ragazzi/e. E…… che ne dite di Simon Templar? Il bel Roger Moore 

22:33
1 giugno 2010


admin

Amministratore

messaggi3520

Non male Roger Moore, LuciaLaugh

Devo essere sincera: la serie di Simon Templar non mi ha coinvolta più di tanto e non so perché. Ho preferito Roger Moore nella serie britannica in cui lavorava con Tony Curtis, si chiamava Attenti a quei due (The Persuaders, in originale)…

Indimenticabile la sigla, composta da John Barry e proclamata migliore sigla tv di tutti i tempi. 

dmk

22:23
2 giugno 2010


admin

Amministratore

messaggi3520

La serie racconta le avventure di due Chippies (agenti della California Highway Patrol) di pattuglia sulle immense freeway di Los Angeles. I due agenti, che vestono caratteristiche uniformi color kaki e montano due motociclette Kawasaki 900 Police nelle prime due serie e poi Kawasaki 1000 Police, sono l'agente Francis Llewellyn Poncherello, detto Ponch e l' agente Jonathan Baker.  La serie ebbe grande fortuna e venne riproposta in Italia da diverse emittenti.

dmk

22:32
2 giugno 2010


Manfredi

Ospite

i Chips, una serie buona, antesignana di tante altre che, successivamente, ne hanno seguito le tracce.

ne propongo un' altra, del tutto diversaWink

serie di vacanze, amori in vacanzaSmile, trame di un' esilità allucinante e profondità inesistente, ma che ebbe enorme successo, forse a causa dell' ambientazione (nave da crociera, bella gente, qualche spunto divertente). tanto che proprio in questi giorni viene ritrasmessa da Rai2.

22:38
2 giugno 2010


Manfredi

Ospite

questa è una serie che mi è piaciuta parecchio

sempre buona l' interpretazione di Angela Lansbury, la signora in giallo appunto, ex insegnante in pensione, vedova, scrittrice di romanzi gialli. mi piace l' ambientazione a Cabot Cove, piccolo centro costiero del New England, dove tutti si conoscono e sanno tutto di tutti. nel procedere della serie, l' ambientazione si sposta a New York e perde un po' di fascino. anche se ogni episodio si impernia su un omicidio da risolvere e questo elemento comporta una certa ripetitività, i buoni attori, una certa dose di umorismo, le caratteristiche della protagonista (che può far ripensare alla ben più famosa Miss Marple di Agata Christie) sono garanzia di un prodotto valido.

23:15
2 giugno 2010


admin

Amministratore

messaggi3520

La Signora in giallo è piaciuta molto anche a me (i Chips meno, ma non ho seguito la serie e quindi non posso che esprimere un parere superficiale basandomi sui pochi episodi che mi è capitato di vedere).

Sono "buoni" anche i personaggi minori, i due sceriffi che si susseguono nel corso della serie (il primo, Amos, ben impersonato dall' attore che in Happy Days recitava il ruolo del padre della famiglia Cunnigham e che qui fa la parte del tutore della legge di Cabot Cove, un po' imbranato, costretto ad accogliere l' aiuto della signora in giallo per risolvere i vari casi ) e il dottore, Seth, amico fidato, brontolone e buongustaioSmile

dmk

22:49
6 giugno 2010


Manfredi

Ospite

questa te la ricordi?Laugh

23:13
7 giugno 2010


admin

Amministratore

messaggi3520

Come no! me lo ricordo! con quella tuta rossa arrivata dritta dritta dallo spazio, con accluse istruzioni per l' uso. Ma Ralph perde le istruzioni e qui incomincia il "dramma", fatto di voli folli, di cadute apocalittiche ecc. Mi piaceva anche l' agente federale che affianca Ralph. 

Ma io queste serie me lo sono viste (o "sentite", come fossero trasmesse per radio, mentre facevo altre cose) per via del figlio (mai lasciare i bimbi soli davanti alla TV, se appena si può!) e, devo dire, che alcune me le sono davvero godute. Ma forse quello che mi sono goduta di più sono state le risate del bambino e i suoi commentiLaugh

dmk

23:01
10 giugno 2010


Manfredi

Ospite

troppi ricordi, dmk. mi sa che abbiamo esageratoSmile

magari passiamo a serie meno datate, eh?

Le avventure e disavventure dei sei amici sono ambientate nei loro appartamenti e nel loro locale preferito di New York: il Central Perk. L'amicizia dei simpatici protagonisti spesso però si trasforma in un legame più solido, che rischia a volte di essere il responsabile di equivoci e gelosie. Matrimoni, figli, amore e sesso sono gli argomenti preferiti dei nostri "friends". 

23:14
11 giugno 2010


admin

Amministratore

messaggi3520

A pensarci è davvero un peccato che, dei protagonisti du questa serie (che è stata un successo all over the worldSmile) non si sia saputo quasi più niente (a parte la Aniston che è comparsa in diversi film), come se, fuori dalla serie, fossero stati risucchiati nel gorgo dell' anonimato. Forse era il recitare "insieme" che li rendeva quel che in effetti erano: irresistibili.

dmk

23:02
16 giugno 2010


Manfredi

Ospite

è vero, io ho visto qualcosa con alcuni di loro, ma era robetta di scarso valore e anche la recitazione mancava di quello spirito che ha reso Friends un "caso".

Però adesso ti propongo The Gilmore girls (tradotto con un titolo troppo lungo e forzato (mia opinione): Una mamma per amica)

li riconosci?Laugh

Benvenuti nel New England, per la precisione, nella romanzesca Stars Hollow, Connecticut. Anno di fondazione 1779. Abitanti 9.973. E città della trentaduenne mamma Lorelai e della figlia sedicenne Rory – le Gilmore Girls. Cuore. Umorismo.

Lauren Graham interpreta l'acuta Lorelai, direttrice dello storico Independence Inn, mamma di Rory (Alexis Bledel) e anche sua migliore amica, confidente e guida, decisa ad aiutarla a evitare gli errori che hanno accompagnato la sua adolescenza. Una nutrita schiera di talenti interpreta i pittoreschi cittadini di Stars Hollow, mentre Kelly Bishop e Edward Herrmann sono i genitori di sangue blu di Lorelai. Un tempo tenuti a distanza da Lorelai, sono tornati nella sua vita… insieme ai problemi che in passato li avevano divisi. 

22:26
17 giugno 2010


admin

Amministratore

messaggi3520

Li riconosco, sì. Mi sono rivista la serie intera poco più di un anno fa, per fare esercizio di listening. Riuscire a capire Lorelai mi creava qualche problema: una recitazione velocissima, con riferimenti continui a parole/espressioni chiave, ermetiche, per lo più riferite a personaggi o programmi che, se non si sta negli States, si ignorano totalmente.

Comunque la serie è ottima, sia per lo spirito, che per la recitazione (bravissimo Luke, per non parlare dei genitori di Lorelai), ma anche apprezzabile (e molto) per il contenuto: credo d' aver trovato un episodio, massimo due un po' sopra le righe, i rimanenti praticamente perfetti per gusto, dialoghi ed espressività. Molto diversa dalle sit com, una vera storia, narrata a episodi, di una vita intera, con i suoi alti e bassi, con le gioie e i dolori e la continua sfida al reale, nell' operare scelte. Grazie, Manfred, per averla proposta.

dmk

22:32
18 giugno 2010


Manfredi

Ospite

sapevo che le Gilmore girls ti sarebbero piaciute.

se posso permettermi, bisogna volersi male per fare esercizio di listening, ascoltando proprio questa serie!SmileLaugh



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