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Erin Brockovich forte come la verità

UtenteMessaggio

00:32
28 aprile 2010


lucia

Ospite

Un film tratto da un storia vera.

Erin Brockovich ha tre figli avuti da due diversi mariti. È una donna ancora giovane e appariscente, ma è disoccupata e non sa come dar da mangiare ai propri figli. Ha anche, e questo conta, un profondo senso della giustizia. Riesce a imporsi come aiutante in uno studio legale e, seguendo una pratica immobiliare, a scoprire che uno stabilimento del colosso industriale Pacific Gas & Electric ha immesso nelle acque di una cittadina cromo esavalente altamente cancerogeno. Procurandosi a poco a poco la stima del proprio datore di lavoro e la fiducia degli abitanti riesce a far loro ottenere un risarcimento che sembrava impossibile ma, soprattutto, rende loro giustizia. Non è il solito film "eroico" tratto da una storia vera. Erin non ha nessuna delle caratteristiche dell'eroina. Erin è volgare (e fa di tutto per non nasconderlo) e può sembrare troppo "disponibile". Ma è solo la facciata, un modo per trovare autostima. È invece una donna profondamente onesta, che ha sofferto e soffre e non sopporta di veder soffrire gli altri. Julia Roberts riesce a offrire al personaggio il giusto equilibrio, coadiuvata da un Albert Finney più che mai in parte. Il film non cede mai alla retorica tanto che, caso più unico che raro, non mostra la seduta processuale in cui il giudice dà la vittoria alla gente. Insomma, un film che sta nel solco della tradizione made in Usa, ma sa discostarsene quel tanto che basta.

00:34
28 aprile 2010


lucia

Ospite

10:49
28 aprile 2010


Pietro

Ospite

Il film mi è piaciuto, a suo tempo, tuttavia ho trovato poco credibile l'atteggiamento della protagonista nell'imporre il proprio abbigliamento in ufficio. Mi sembra normale vestirsi in modo congruo al lavoro che si svolge. Non è una questione di libertà, ma di opportunità. Anche a considerarlo un compromesso, sarebbe poca cosa rispetto alla necessità di avere un posto di lavoro.

Scusate, sto divagando. Naturalmente, il film è piacevole e nulla da dire sulle grazie della Roberts, in sé.

18:32
28 aprile 2010


admin

Amministratore

messaggi3520

Ottimi tutti, gli attori, Finney in particolare. Grande interpretazione della Roberts che in questo film appare come una forza della natura, nessun ostacolo la ferma, riparte sempre testardamente a seguire la strada che ritiene giusta:  con grinta da vendere e una faccia tosta da premio.

Ah, gli abiti della Roberts si raffinano man mano che la pellicola scorre …Wink 

dmk

09:07
29 aprile 2010


lucia

Ospite

Forse come dice Pietro gli abiti della protagonista sono troppo succinti, ma avere un corpo come la Roberts e poterserli permettere senza tanti problemiEmbarassed

Caro Pietro ho sentito che ci sono uffici che permettono questo tipo di abbigliamento per attirare i clienti (anche se tutto questo per noi è una vergogna) noi diciamo l'abito non fa il monaco, una segretaria pùò avere un bel corpo e poi non sa fare bene il suo lavoro……….

17:47
29 aprile 2010


elisa sala

Ospite

Io ho un mio modo di pensare. I costumisti e il regista si sono adeguati al paese dove avvengono i fatti.

Da noi sarebbe una donna del popolo che vive al limite e che ha un grande senso del dovere e della giustizia, e una furbizia tutta sua.

La campagna americana non è la Grande Mela.

Non sono ancora al meglio, saluto tuttiKiss

22:32
29 aprile 2010


admin

Amministratore

messaggi3520

Vero, ElisaSmile

dmk

14:16
23 maggio 2010


admin

Amministratore

messaggi3520

Erin Brockovich è stata di parola. L'ambientalista resa famosa dall'omonimo film che fruttò a Julia Roberts un Premio Oscar, aveva preannunciato all'inizio di maggio che si sarebbe impegnata in una nuova battaglia contro la Bp per la marea nera nel Golfo del Messico. E ora è sbarcata a Pensacola, in Florida, per arringare centinaia di residenti e operatori economici locali e incoraggiarli a fare causa alla compagnia petrolifera. «Affrontate la Bp e dite: 'non accettiamo più la vostra mer…», ha affermato la Brockovich, 50 anni, che nel 1991, con le sue rivelazioni, diede il via ad una battaglia legale in California contro la Pacific Gas and Electric per l'inquinamento di falde acquifere con Cromo 6. La compagnia fu condannata a pagare risarcimenti per 333 milioni di dollari e la Brockovich ci guadagnò un bonus di 2,5 milioni dallo studio legale per il quale lavorava. A Pensacola, scrive il Times on line, Erin Brockovich è arrivata con la sponsorizzazione di due studi legali, uno locale e uno di New York, intenti a convincere pescatori, operatori turistici o semplici cittadini a servirsi dei loro avvocati per fare causa alla Bp. «Potrebbe essere la battaglia più grande di tutti i tempi», ha affermato la Brockovich davanti a una platea di circa 300 persone. «Questo inquinamento ha le potenzialità per diventare uno dei peggiori disastri ambientali della nostra vita».

dmk

22:50
25 maggio 2010


Manfredi

Ospite

è uno dei peggiori disastri ambientali mai capitati.



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