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UtenteMessaggio

23:03
11 gennaio 2010


Elina

Ospite

Londra: tra il ventitreenne poeta John Keats e la sua vicina di casa, la studentessa di moda Fanny Brawne, nasce una relazione segreta. Si tratta di una strana coppia, visto che inizialmente lui la ritiene una superficiale e lei rimane indifferente non solo alla sua poesia ma alla letteratura in generale. Ma quando Fanny scopre che John accudisce il fratello malato e si offre di aiutarlo, Keats ne rimane colpito. Quando lei gli chiede di insegnargli qualcosa sulla poesia lui accetta, e le loro lezioni finiranno col farli innamorare appassionatamente.

19:15
12 gennaio 2010


admin

Amministratore

messaggi3520

Della regista di Lezioni di piano(Palma d' oro a Cannes sedici anni fa), , è il film con cuila neo zelandese Jane Campion torna a proporsi all' attenzione del pubblico.

Il mio non è assolutamente un biopic, ma una storia d'amore - dichiara la regista - Questa è un'intensa relazione sentimentale tra Keats e Fanny Browne, raccontata dal punto di vista di lei. La conosciamo e ci innamoriamo immediatamente del suo personaggio e nel momento in cui lei si avvicina a Keats, ci innamoriamo anche di lui .

dmk

22:29
12 gennaio 2010


admin

Amministratore

messaggi3520

Il sonetto di Keats da cui il film prende il titolo:

Bright Star

BrightT Star, would I were steadfast as thou art-
Not in lone splendour hung aloft the night,
And watching, with eternal lids apart,
Like Nature's patient sleepless Eremite,
The moving waters at their priest-like task

Of pure ablution round earth's human shores,
Or gazing on the new soft-fallen mask
Of snow upon the mountains and the moors-
No-yet still steadfast, still unchangeable,
Pillow'd upon my fair love's ripening breast, 

To feel for ever its soft fall and swell,
Awake for ever in a sweet unrest,
Still, still to hear her tender-taken breath,
And so live ever-or else swoon to death.

Stella luminosa, foss' io come te costante

non in splendore solitario sospeso alto nella notte,


a guardare, con palpebre in eterno aperte,


come il paziente, insonne eremita della Natura,


le acque intente al loro dovere sacerdotale


di puro lavacro intorno alle terrene rive dell' uomo,


o guardando la fresca coltre soffice maschera

della neve ai monti e alle lande.

No – sempre costante, sempre immutato,


posato sul guanciale del turgido seno del mio dolce amore,


a sentirne per sempre il quieto abbassarsi e sollevarsi,

desto per sempre in dolce inquietudine,

ancora e ancora
sentire, sempre il suo respiro smorzato,


e così vivere in eterno – o venir meno fino a morire.
 

dmk



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