Strade
si pongono le strade
per via
dal punto focale divergenti
corrono le strade fra cordoli
duri cementificati,
confini senza sconto,
ma tu
rincorri l’ estro d’ andare
per cammini sommersi
reperti antichi da
ritrovare e note perse
da risuonare
dentro
spezzi la canna palustre
respiri sott’ acqua,
pulsante di lunghe attese
e spasmodiche,
nel pieno silenzio
che il sorger del sole
accompagna,
un canto ti fai, un inno,
dentro.
E
sgrani la vita.
“…si pongono le strade
per via
dal punto focale divergenti…”
un ribaltamento totale della prospettiva, da quel punto focale di un impossibile arrivo, l’attenzione si rivolge a ritroso ai cammini confluenti.
Spesso credo che la strada non sia altro che il nostro andare insensato che si cristallizza in percorsi a cui ci sforziamo a posteriori di dare un senso.
f
feb 1st, 2009 at 12:09
” credo che la strada non sia altro che il nostro andare insensato che si cristallizza in percorsi a cui ci sforziamo a posteriori di dare un senso.”
Proprio quel che penso anch’ io. Grazie, Franco.
feb 1st, 2009 at 14:59
Bella poesia, daniela.
Questo discorso sulle strade convergenti/divergenti mi ha ricordato le ali che collegano i due colonnati ad ellisse di P.za San Pietro con la Basilica vera e propria.
Se queste ali fossero state parallele, in prospettiva sarebbero apparse convergenti al centro, come nella tua immagine.
Questo avrebbe fatto apparire la facciata di San Pietro più lontana. Bernini invece volle che le due ali fossero divergenti e capovolgessero l’effetto prospettico, avvicinando la piazza alla Basilica.
In questo modo, insieme ai due rami curvi del colonnato, fanno pensare ad una sorta di ‘grande abbraccio’ da parte della Chiesa, verso i fedeli.
Scusate, ho proprio divagato, ma … non dicono che ‘tutte le strade portano a Roma’?
feb 1st, 2009 at 22:34
così, Dolcerose?
… non dicono che ‘tutte le strade portano a Roma’?
infatti è proprio vero;-)
e lì si annodano ad altri percorsi, indissolubilmente.
f
feb 1st, 2009 at 23:22
Trovo la tua “divagazione” interessante, rose. Non ci avevo mai pensato. E’ proprio così. Bello questo grande “abbraccio”.
feb 1st, 2009 at 23:26
Naturalmente l’immagine era quella del colonnato del Bernini.
Al momento di inserirla ha cancellato autonomamente la “v”, che strano. Forse era troppo grande?
Pazienza
f
feb 1st, 2009 at 23:32
Ok, Daniela, grazie.
f
feb 1st, 2009 at 23:34
No, dai! spiegatemi come si mandano le immagini!
feb 1st, 2009 at 23:37
Rose, le immagini le posso mandare io e basta.
Puoi lasciare l’ url dell’ immagine (http://www. SENZA la v che serve per gli audio) nel commento, poi arrivo io e carico l’ immagine con l’ editing.
Temo di non esser stata molto chiara.. dimmelo che vedo di far meglio…
feb 1st, 2009 at 23:40
E’ chiarissimo, daniela. Non avevo alcuna … velleità. Mi pare molto buono così.
Bella l’immagine dall’alto, franco. Lo sapete che avrebbe dovuto esserci una porzione ulteriore di colonnato, posta in corrispondenza della facciata della Basilica, che doveva lasciare due varchi di passaggio, non in asse con la facciata stessa, in modo che il visitatore scoprisse per gradi la vastità della piazza e le dimensioni della basilica?
Ossignùr, come sono corta! … cioè, colta!
feb 1st, 2009 at 23:55
no, che non lo sapevo! mai stata un asso in storia dell’ arte!
Quindi, mille grazie, rose!
Perché nessuna velleità? provaci, se ti fa piacere, dai…
feb 2nd, 2009 at 00:10
oops, che pasticcione, già avevo scordato che la procedura descritta da Daniela, vale solo per i filmati e non per le immagini, che possiamo affidare invece solo alla sua cortesia.;-)
A me non dispiaceva storia dell’arte.
ricordo ad es. che le statue del colonnato e della facciata, sono tante quanti i gradini di Trinità dei monti, ma non chiedetemi…quante sono.
Oddio, è un’informazione che non mi ha cambiato la vita
‘notte,
f
feb 2nd, 2009 at 00:34
Ragazzuoli, che bello partire da una poesia e divagare fino ad arrivare alla città eterna.
Io ho di Roma un’idea molto romantica-antiquata.
Tipo “dolce vita”, aria leggera, Trastevere. vita di paese nella grande città, con le sue bottegucce.
I colli che di notte ti danno una visione superba.
Mi sono innamorata di Lei a 17 anni e l’innamoramento è rimasto.
Di tutto sono rimasta incantata ma il fulmine che mi ha fatto cadere da cavallo è stato un quadro del Caravaggio che si trova nella chiesa di S.Luigi dei Francesi.
Quel quadro”La vocazione di S.Matteo”mi ha colpito come il raggio di luce che mette realisticamente a nudo la forza drammatica di quella scena.
Moh…..divagazione per divagazione……me la sono concessa pure moi.
feb 2nd, 2009 at 11:30
Ciao, Stella e buona giornata a tutti
feb 2nd, 2009 at 12:26
Non so se daniela riuscirà a trovare queste immagini un poco più grandi. Sono incisioni seicentesche di Giovan Battista Falda, che mostrano come avrebbe dovuto essere il colonnato di San Pietro completo e come, alla fine è stato realizzato. Si notano, a malapena, effettivamente, in piccole dimensioni, i due varchi laterali, rispetto all’elemento architettonico aggiuntivo.
Ciao, stella-nascente … perché tu sorgi il lunedì e cali il venerdì.
feb 2nd, 2009 at 12:38
“E
sgrani la vita.”
Parto da questo finale per dire che la mia vita è stata “sgranata” (si può dire?) proprio dalla città eterna…è li che ho iniziato la mia, quando diciottenne, mi sono arruolato, percorendo poi tutte le strade…fisiche e non…e che ancora stò percorrendo.
Potrei “ribaltare” il detto così: tutte le strade partono da Roma.
Io ne sono rimasto affascinato e innamorato e tuttora mi viene un groppo alla gola ogni qualvolta ho l’occasione di andarci. Troppi sono i ricordi e troppo intenso è il sentimento che mi lega a questa città, portandomi sempre a vedere determinati luoghi, che non sono cari solo a me…
Anche io ho contribuito nelle divagazioni…mi scuso se ho esagerato.
Un abbraccio…per farmi perdonare
feb 2nd, 2009 at 16:41
ehmmm … daniela, mi sa che hai postato due volte la stessa immagine. Sono certa che in una delle due ci sia il disegno, di come vediamo oggi la piazza, senza quell’elemento architettonico finale.
Grazie.
Ho notato con piacere che Roma sta a cuore a tutti. Allora, metto questo:
httpv://www.youtube.com/watch?v=K7plVD_iF0Y&feature=related
feb 2nd, 2009 at 21:56
sorry, rose, adesso dovrebbe essere a posto.
feb 2nd, 2009 at 22:05
Roma
di Maria Grazia Rinaldi
Teatro a cielo aperto
musa delle mi’ sere
de clacson in concerto
e de serande nere
Io scopro che quei buci
ner vecchio Anfiteatro
so’ le crepe che er tempo
ner tempo ha provocato
Basiliche de gente,
cattedrali de erori,
fontane de illusioni,
colonne de martìri,
catacombe de frodi
e der monno de sotto
su cui s’aggira ‘n pubblico
nun sempre in doppio petto
Riempo co’ la vista
de quello che te eri
er vôto lacerante
de li giorni più neri
Roma, città museo
d’ogni bellezza musa,
er mito de Persèo
contro la su’ Medusa
rivivo tra li tentacoli
tui, fiera Gorgòne
A vorte nun te guardo
nell’occhi e te posseggo
a vorte per amore
allo sguardo tuo nu’ reggo
e me trasformi in pietra
fra li marmi tui, là…
e forse è questo er dono.
feb 2nd, 2009 at 22:10
Grazie, daniela!
Certo che Roma è davvero un ‘teatro a cielo aperto’.
Roma ha anche tante facce. Io ci ho abitato due anni, in due periodi diversi della vita e ne ho, infatti, ricordi molto diversi.
- – - – - – - – -
Roma vista da Goethe:
“Sì, sono arrivato finalmente in questa capitale del mondo!….Attraverso le Alpi tirolesi son passato quasi di volo… L’ansia di arrivare a Roma era così grande ed aumentava talmente ad ogni istante, che non potevo più star fermo, e a Firenze non mi son trattenuto che tre ore. Eccomi ora a Roma, tranquillo, e, a quanto sembra, acquietato per tutta la vita… Tutti i sogni della mia giovinezza ora li vedo vivi; le prime incisioni di cui mi ricordo (mio padre aveva collocato in un’anticamera le vedute di Roma), ora le vedo nella realtà e tutto ciò che da tempo conoscevo, di quadri e disegni, di rami o di incisioni in legno, di gessi o di sugheri, tutto ora mi sta raccolto innanzi agli occhi, e dovunque io vada, trovo un’antica conoscenza in un mondo forestiero. Tutto è come lo immaginavo e tutto è nuovo.
Non c’è che una Roma al mondo ed io mi trovo qui come un pesce nell’acqua e vi nuoto e galleggio come la bollicina galleggia sopra il mercurio, mentre affonderebbe in qualsiasi altro fluido.
Non ci deve abbattere il pensiero che la grandezza è passeggera; ma piuttosto, riflettendo che il passato è stato grande, dobbiamo acquistar coraggio per produrre anche noi qualcosa di notevole, che a sua volta, anche quando sarà caduto in rovina, ecciti i posteri a una nobile attività, come non hanno mai mancato di fare i nostri predecessori.”
feb 2nd, 2009 at 22:45
ci sono luoghi che vivono nel ricordo, perchè indissolubilmente legati ad una persona.
Per me questo monumento, resterà per sempre a testimoniare un attimo di totale, indescrivibile felicità.
L’incontro di un momento con chi mi apparve come l’avessi attesa da un’intera vita.
f
feb 2nd, 2009 at 23:04
Carissimi, io devo ringraziarvi, tutti voi, per aver animato questo spazio, con le vostre parole, i vostri ricordi, le vostre impressioni e riflessioni, con la vostra simpatia.
Volevo solo che sapeste quanto vi sono grata.
Grazie!!!
feb 2nd, 2009 at 23:22
Ma franco, che razza di posto, dove portare una donna!
Io, se dovessi dare un appuntamento a qualcuno a Roma, scieglierei qui:
By the way, l’ultima terrazza è uno dei luoghi dove vendevo ‘collanine’, quando facevo l’hippy.
Beata gioventù! quante sciocchezze si fanno!
feb 2nd, 2009 at 23:28
No, cara daniela, siamo noi ad esserti grati, per l’ospitalità.
Ti mando un’anticipazione di … primavera!
feb 2nd, 2009 at 23:33
se non si facessero sciocchezze, che gioventù sarebbe?
Bellissima immagine, rose!
feb 2nd, 2009 at 23:35
Grazie, rose: mi ci voleva proprio un’ anticipazione di primavera, dopo una giornata di neve seguita da una giornata di pioggia ininterrotta… che, almeno, ha provveduto a far sparire la neve
feb 2nd, 2009 at 23:38
Daniela, perchè ho la sensazione che tu non abbia fatto molte sciocchezze, da giovane?
Dì la verita, tu sei nata già saggia.
feb 2nd, 2009 at 23:40
anche il mio grazie per l’ospitalità e la gentilezza di Daniela.
Sai, Dolcerose?
Quello è però un luogo che respira sacralità, e certi sentimenti sono a volte così intensi e travolgenti che inevitabilmente vien da pensare ad una qualche divinità che gioca col nostro destino.
Ti sono ancora così grato per aver tradotto qualche tempo fa, un mio scritto che proponeva più o meno questa considerazione.
f
feb 2nd, 2009 at 23:42
rose… i casi sono due: o già saggia (?), o già vecchia
feb 2nd, 2009 at 23:47
in fondo la saggezza non consiste che nel far le sciocchezze giuste al momento giusto?;-)
f
feb 2nd, 2009 at 23:51
Basta, non scherzo più. I sentimenti sono una cosa seria.
Ricordo la poesia, franco. In parte, diceva:
“agito nel cono di coccio
i miei dadi truccati
…
Ti voglio, al di là della sorte.
…
fosse pure barando”.
Forse, daniela dovrebbe aprire un post sull’argomento: AMORE, interpreti o vittime?
O qualcosa del genere.
feb 3rd, 2009 at 00:01
Daniela, anch’io sono nata saggia. Mia madre mi raccontava che da neonata ero buonissima: mangiavo e dormivo (come adesso! ah,ah!). Pare che mio nonno, il siciliano, mi cullasse lo stesso, borbottando: “Chessaggia, sta picciridda. Troppo saggia!”
Chissà cos’è andato storto, più tardi … mah!
feb 3rd, 2009 at 00:07
Ciao sono stella quella che sparisce il venerdi e ritorna il lunedi……….
Quante belle cose avete messo in cantieri, Giò che ha dato una svolta alla sua vita iniziando da Roma, Franco che ha vissuti momenti di gioia amorosa, Rose che ha portato la sua bellissima “pazzia” giovanile nelle strade romane.
Io associo piazza S.Pietro con il mio Proff. di filosofia delle magistrali……scendo dal cupolone e chi mi ritrovo fra i tanti turisti?
Lui, il cerbero dai capelli a spazzola che mi guarda severo e mi fà “G…….ma lei che ci fa qui?”Forse lui lo ha chiesto anche dolcemente, ma, mi faceva una tale soggezzione che vi ho letto quasi un rimprovero e mi sono fatta piccola, piccola.
Ragazzi io la vorrei ancora quella leggerezza della gioventù.
Avevo una famiglia severa, con codazzo di zie zitelle che mi rompevano parecchio.
Volevano,le zie, che fossi una bambina modello……e io non lo ero……..raccontavo delle balle pazzesche per riuscire a fare quello che volevo.
Ci ha poi pensato il collegio a domarmi.
Sono diventata di un palloso stratosferico………per un certo periodo……..ma la natura è natura…..e per fortuna…..ho,poi,combinato una miriade di sciocchezze.
Ma avevo una faccia da angioletto e me la cavavo sempre.
Vorrei poterle rifare…..ma come si fà, ora…..che sto diventando nonna bis.
Non sarei un bell’esempio di nonna….
Le nonne devono essere, sagge,dolci,buone,saper cucinare,essere sempre disponibili, stare in casa ad aspettare i nipoti………
Mmmmmmmm……si prima o poi lo farò…..prima o poi!!!
feb 3rd, 2009 at 10:16
Cara stella, non avevo ancora letto il tuo intervento. Luoghi comuni a parte, credo che il miglior modo per te di essere nonna sarà inculcare, nelle tue nipotine questa capacità che hai, innata, di cogliere il lato bello delle cose e goderne. E siccome il lieto evento è imminente, credo, faccio mille auguri alla mamma, alla nonna e alla futura erede! Un abbraccio. rose
feb 3rd, 2009 at 17:28
leggo anch’io solo ora, Stella,
ti porgo i miei auguri sinceri e affettuosi.
“…Le nonne devono essere, sagge,dolci,buone,saper cucinare,essere sempre disponibili, stare in casa ad aspettare i nipoti………
Mmmmmmmm……si prima o poi lo farò…..prima o poi!!!…”
Cosa Stella? Rifare quella miriade di simpatiche follie o adeguarti totalmente al decalogo della nonna che hai scritto qui sopra?
Credo che una sintesi sia davvero quel che di meglio i tuoi nipoti possano augurarsi.
Tutto l’affetto e la saggezza che sai e saprai sempre donare e quel pizzico di sana follia per far loro amare la vita.
f
feb 3rd, 2009 at 17:57
stella-nonna bis ho sentito dire che esser nonni è più bello che esser genitori…
Auguroni!!!
feb 3rd, 2009 at 19:17
Grazie per gli auguri……fanno sempre piacere.
Le nascite sono sempre dei doni preziosi.
Un abbraccio Rose e spero che tu stia meglio.
Un saluto a Franco e un grazie a Daniela che pazientemente ci tiene in contatto.
feb 3rd, 2009 at 19:18