il tempo dei rami piegati dal vento
Immagine di Andrea Marutti
richiamo indietro il tempo dei rami piegati
dal vento
la forza dei colori di albe inondate da soli nascenti
e le voci,
le voci nelle stanze
al risveglio, il pianto del bambino nella culla
il lamento della vecchia nel letto
e gli odori
di caffè di latte e biscotti e pane da inzuppare
- in liquido aminiotico freschi o decrepiti rimandi dall’ oblio -
oh, lo stantio dell’ andare a ritroso in profumo di rose canine
intrecciate alla ringhiera
spoglie nella neve
e la stanchezza del cammino veloce e senza sosta
senza la misericordia degli uomini
il camminare strade uguali, mai una svolta, il pestare l’ orma
dell’ altro indefinitivamente
dovunque essa porti
perché così vanno le cose e poi
poi trovare la porta murata
graffiarla, prenderla a calci, masticarne la serratura.
spalancarla alla fine e
non importa che dietro sia baratro o prato verdeggiante
solo rompere il circolo perfetto dell’ imperfetto costruire – mattoni
su mattoni – edifici uguali in resa ad uguale follia.
Unghie spezzate, palmi feriti. A sangue.