Leo de Berardinis,attore e regista, che rilegge il teastro shakespeariano attraverso “le maschere” con cui l'io si esprime o si nasconde.
E poi, qui di seguito,un altro esempio è dato dal teatro del di-a-letto, in cui la lingua esalta una visione non compresa, non catturata e ingabbiata dal senso,ma dai suoni raccolti dai sensi, sapori della porola e si affida alle immagini suggerite da quei colori, che stanno nell'estro con cui viene pronunciata.