“Jean: C'è una differenza tra di noi.
Julie: Perché tu sei un uomo e io una donna?
Che differenza c'è?
Jean: La differenza, tra un uomo e una donna. “
Ambientata in una notte d'estate di fine 800 in una cittadina svedese, l'opera affronta la tematiche dell'interazione tra classi sociali differenti e tra il genere maschile e quello femminile, incontro che porta alla difficile comprensione di sensibilità e condizioni profondamente distanti. Fu oggetto di uno scandalo clamoroso nella società puritana e conformista dell'epoca.
Il dramma racconta la vicenda di Julie, una giovane nobile, che durante la notte di San Giovanni, affascinata e sedotta, si concede al servo di casa Jean, spinta più dall'istinto che da un sentimento profondo. Il servo cerca di trarre vantaggio da questa situazione e convince Giulia a rubare una somma dalla cassaforte paterna e, in seguito, a fuggire insieme.
La giovane non ha più la forza di opporsi e sembra ormai tutto deciso, fino a quando Jean sopprime un lucherino a cui Giulia era molto affezionata e che intendeva portare con sé nella fuga. Di fronte a questo fatto occasionale, ella è pervasa da tutta una serie di sensazioni, tra cui la paura di essere scoperta per il furto, il sangue dell'uccellino ucciso, il divario sentimentale tra lei e il suo domestico: tutto ciò la porta a comprendere che l'abbandono ai sensi non può per lei più continuare, né divenire volontà di vita. La sola risoluzione a cui la sua mente giunge è il suicidio, con un rasoio che lo stesso servo le porta.
Pur trovando difficoltà per essere rappresentato, in un mondo puritano come quello della Svezia di fine Ottocento, alla sua uscita La signorina Julie rese Strindberg famoso davanti al pubblico mondiale.
“ Amavo mio padre, ma presi le parti di mia madre, perché non conoscevo le circostanze. Avevo appreso da lei a odiare e diffidare degli uomini – lei odiava gli uomini. Ed io giurai che non sarei mai stata schiava di nessun uomo. “
“ Ce ne sono ancora di barriere, fra noi, finché resteremo in questa casa – c'è il passato, c'è il conte – e non ho mai trovato nessuno che rispetti quanto lui – mi basta vedere i suoi guanti su una sedia e mi sento piccolo – mi basta sentire il campanello di sopra, e do uno scarto come un cavallo che prende paura – e adesso che vedo i suoi stivali, lì, rigidi e fieri, sento la schiena che s'incurva! “
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