daniela manzini kuschnig' s weblog

Una piccola premessa è d'obbligo.

Scultrice, per la verità, è troppo. Il più delle volte le opere che compongo si trovano già così in natura, tra gli scarti di artigiani, in giro per il territorio, sulla spiaggia del mare, nei greti dei fiumi, ecc. Io mi limito solo a "vederle", raccoglierle, manipolarle  e soffiarci con l'anima per dar loro vita.

La scultura che vi propongo come inaugurazione del tema, che ho intitolato "la danzatrice", in realtà è un grosso e arrugginito pezzo di ferro trovato tra gli scarti di un mio amico fabbro.

Era un groviglio di ferri destinati allo smaltimento, e modificandolo con le mani, ho dato vita ad una …danzatrice

una scultura che evolve in grafica e che ritrova così la sua…anima.

Punto di partenza e sintesi finale.

Come un'armatura che rinuncia all'argilla, per restare progetto e farsi così proiezione del vissuto e delle suggestioni di ognuno.

Rose ne ha colta una davvero affascinante…c'era da aspettarselo

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ps.  Non dovrebbero arrivare altre sculture?