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Walter de la Mare

UtenteMessaggio

18:08
22 settembre 2010


borablu

Ospite

The Listeners

 

'Is there anybody there?' said the Traveller,

Knocking on the moonlit door;

And his horse in the silence champed the grasses

Of the forest's ferny floor:

And a bird flew up out of the turret,

Above the Traveller's head

And he smote upon the door again a second time;

'Is there anybody there?' he said.

But no one descended to the Traveller;

No head from the leaf-fringed sill

Leaned over and looked into his grey eyes,

Where he stood perplexed and still.

But only a host of phantom listeners

That dwelt in the lone house then

Stood listening in the quiet of the moonlight

To that voice from the world of men:

Stood thronging the faint moonbeams on the dark stair,

That goes down to the empty hall,

Hearkening in an air stirred and shaken

By the lonely Traveller's call.

And he felt in his heart their strangeness,

Their stillness answering his cry,

While his horse moved, cropping the dark turf,

'Neath the starred and leafy sky;

For he suddenly smote on the door, even

Louder, and lifted his head:-

'Tell them I came, and no one answered,

That I kept my word,' he said.

Never the least stir made the listeners,

Though every word he spake

Fell echoing through the shadowiness of the still house

From the one man left awake:

Ay, they heard his foot upon the stirrup,

And the sound of iron on stone,

And how the silence surged softly backward,

When the plunging hoofs were gone.

 

(Walter de la Mare)

 

Traduzione


“C’è qualcuno?” disse il viaggiatore

 Battendo sulla porta illuminata di luna;

E il suo cavallo, nel silenzio, brucava l’erba

Del suolo folto di felci della foresta:

Un uccello volò fuori dalla torre

Sopra il capo del viaggiatore

Ed egli colpì ancora la porta, un’altra volta,

“C’è qualcuno qui?” chiese.

Ma nessuno discese dal viaggiatore;

Nessun capo si sporse dal balcone

Sfrangiato di foglie e guardò nei suoi grigi occhi

Dove egli stava, perplesso ed immobile.

Ma solo un folto stuolo di spiriti

Che abitava quella casa vuota

Stette ad ascoltare nella quiete della notte lunare

Quella voce dal mondo degli uomini:

Immoti affollavano i deboli raggi della luna

Sulla buia scala che scende alla vuota sala,

Ricevendo in un’aria tesa e vibrante

Il richiamo del viaggiatore solitario.

Ed egli sentì nel suo cuore la loro stranezza

La loro immobilità in risposta al suo grido,

Mentre i suo cavallo si spostava, brucando erba oscura

Sotto il cielo stellato e frangiato di foglie.

Perciò egli improvvisamente bussò ancora,

Anche più forte. E alzò il capo.

“Dite loro che sono venuto”  e nessuno rispose,

“Che ho mantenuto la parola” disse.

Mai il minimo movimento fecero gli ascoltatori,

Anche se ogni parola che agli disse

Svegliò echi nelle ombre della casa solitaria

Dopo che l’uomo solitario ripartì.

Sì, essi sentirono i suoi stivali sulle staffe

E il suono del ferro sulla pietra

E come il silenzio si gonfiò mollemente dietro,

Quando lo scalpitare degli zoccoli fu lontano.

 

(Mario)

19:08
22 settembre 2010


Manfredi

Ospite

grazie, Mario, un apporto veramente notevoleSmile

19:23
22 settembre 2010


admin

Amministratore

messaggi3520

Oh, che bella! forse la più famosa lirica di Walter de la Mare! pervasa da un senso di mistero, di incantesimo sussurrato.

T.S. Eliot lo definì "inexplicable mystery".  Immaginifico e visionario, de la Mare affrontò il tema della immaginazione, distinguendola fra "bambinesca" e "fanciullesca".

Ti sono grata, Mario.Smile

dmk

23:17
23 settembre 2010


admin

Amministratore

messaggi3520

Silver 

Slowly, silently, now the moon 
Walks the night in her silver shoon; 
This way, and that, she peers, and sees 
Silver fruit upon silver trees; 
One by one the casements catch 
Her beams beneath the silvery thatch; 
Couched in his kennel, like a log, 
With paws of silver sleeps the dog; 

From their shadowy cote the white breasts peep 
Of doves in a silver-feathered sleep; 
A harvest mouse goes scampering by, 
With silver claws and a silver eye; 
And moveless fish in the water gleam, 
By silver reeds in a silver stream. 

Walter de la Mare 

Argento

Lentamente, in silenzio, ora la luna
Passeggia la notte nelle sue scarpe d' argento;
Qua e là sbircia e vede
Frutti d' argento su alberi d'argento;
Uno per uno le finestre catturano
i suoi raggi sotto la paglia argentea;
Sdraiato nella cuccia, come un ceppo,
Con zampe d'argento dorme il cane;

Dalla piccionaia in ombra i bianchi petti spuntano
Di colombe in un sonno di piume d' argento;
Un topo se ne va di corsa,
D' argento le unghie e l' occhio;
E immoto il pesce in acqua risplende,
Fra canne d'argento in corrente d'argento.

dmk

22:33
24 settembre 2010


Manfredi

Ospite

sai, dmk, che è un peccato non riuscire a rendere in traduzione i giochi di suoni di cui la Mare è maestro e che creano l' atmosfera incantata dei suoi versi?

capita spesso, troppo spesso di dover scegliere fra una traduzione che rispetti il testo (ma a questo punto si sacrifica la melodia) e una traduzione libera che rispetti solo in generale il contenuto (così si può arrivare a salvare la melodia (a suon di assonanze ecc, ma si sacrifica il testo stesso). non so se sono stato chiaroConfused

ad ogni modo il mondo "d' argento" emerge magicamente in ogni suo minimo aspetto. ed è un mondo fatato. un brillio infinito.

22:22
25 settembre 2010


admin

Amministratore

messaggi3520

Ah, sono d' accordo, Manfred. Spiace sempre non poter rendere la musica interna dei versi. E' lo scotto che si paga passando da una lingua all' altra. Pensa a rendere "log/dog", solo un esempio. O cambi le "parole", entrambe le parole, ma se vuoi rispettare il lessico usato… è un problema. 

dmk

23:43
25 settembre 2010


borablu

Ospite

….silence surged softly…

22:47
26 settembre 2010


Manfredi

Ospite

ecco, appuntoLaugh

la traduzione "il silenzio si gonfiò mollemente" è esattissima quando a significato, ma perde tutta la musica dell' originale.

… e come soffice il silenzio si dilatò…

 che ne dite?FrownWink

22:43
27 settembre 2010


admin

Amministratore

messaggi3520

Non male, Manfred, non male e, al momento, non mi viene in mente niente di alternativoSmile

dmk

23:19
27 settembre 2010


Manfredi

Ospite

… è possibile tradurre una poesia che rispecchi completamente l'originale?
La risposta, almeno per quanto mi riguarda, è "no". Le poesie che ho avuto la fortuna di apprezzare nella lingua originale perdono in ogni caso parte della loro bellezza nella traduzione, anche in quella più accurata e ben eseguita.
Ogni lingua è diversa dalle altre per struttura, suoni e ritmo. Nella traduzione si perde inevitabilmente qualcosa.
Tradurre poesie è, passatemi l'espressione, dannatamente difficile. Per quanto ci si sforzi ci sono degli ostacoli insormontabili legati alla lingua e alla sua unicità e, soprattutto, alla struttura stessa della poesia (metrica, rime, figure retoriche)… 

http://www.valdaveto.net

01:34
28 settembre 2010


borablu

Ospite

D'accordo, ma il problema non è solo lessicale. Ritengo che sia anche, se non soprattutto, emotivo.

Farei una perfetta traduzione se in quel momento “sentissi” le emozioni di chi l'ha scritta, e ciò è ovviamenete impossibile.

12:29
28 settembre 2010


admin

Amministratore

messaggi3520

Indubbiamente, Mario, esiste anche il fattore "emotivo".

Qualcuno ha scritto che "solo un poeta è in grado di tradurre poesia" e, principalmente proprio per il motivo cui fai riferimento, per una certa affinità vuoi di sentire, vuoi d' espressione (vena poetica). In molti hanno anche affermato che ciò costituirebbe un problema, in quanto il poeta – traduttore potrebbe lasciarsi travolgere dal suo intimo poetico e "divorare" l' opera, dandole magari risvolti che in origine, nell' intenzione dell' autore, non possedeva. 

E' una questione dibattuta da molto tempo, che non ha mai trovato soluzione e mai la troverà. Resta innegabile che si può benissimo tradurre onestamente con quella che in gergo si chiama traduzione di servizio, ma che comporta senza dubbio un decadimento del ritmo. La qual cosa in testi che fanno perno sulla magia dell' atmosfera, risulta pesantemente inquinante.

dmk

15:12
28 settembre 2010


Manfredi

Ospite

in conclusione, più che la traduzione di servizio, si dovrebbe tendere a una traduzione fedele all'originale ma non di servizio, una traduzione sentita e che deve essere frutto di ricerca e dietro alla quale si dovrebbe sentire uno sforzo notevole di avvicinamento all'originale.

il che resta di grande difficoltà. e sono d' accordo sul fatto che da evitare è la trappola del "traduttore traditore": nelle traduzioni ad opera di poeti si è potuto notare come la vena creativa e lo stile del poeta fossero intervenuti pesantemente nella traduzione; sembra quasi che (e forse ciò è naturale, non ricercato) l'anima del poeta cerchi di convogliare verso la traduzione il proprio sentire, sovrapponendosi all'originale, quasi soffocandolo. 

12:56
1 ottobre 2010


admin

Amministratore

messaggi3520

 una traduzione sentita e che deve essere frutto di ricerca 

del tutto d' accordoSmile

dmk

19:02
1 ottobre 2010


fernirosso

Ospite

grazie Mario l'ho salvata,non conoscevo questo autore. Grazie,ferni



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