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UtenteMessaggio

19:14
2 marzo 2009


admin

Amministratore

messaggi3520

Posso scrivere i versi più tristi stanotte.

 

Scrivere, per esempio. "La notte è stellata,

e tremano, azzurri, gli astri in lontananza".

 

E il vento della notte gira nel cielo e canta.

 

Posso scrivere i versi più tristi stanotte.

Io l'ho amata e a volte anche lei mi amava.

 

In notti come questa l'ho tenuta tra le braccia.

L'ho baciata tante volte sotto il cielo infinito.

 

Lei mi ha amato e a volte anch'io l'amavo.

Come non amare i suoi grandi occhi fissi.

 

Posso scrivere i versi più tristi stanotte.

Pensare che non l'ho più. Sentire che l'ho persa.

 

Sentire la notte immensa, ancor più immensa senza di lei.

E il verso scende sull'anima come la rugiada sul prato.

 

Poco importa che il mio amore non abbia saputo fermarla.

La notte è stellata e lei non è con me.

 

Questo è tutto. Lontano, qualcuno canta. Lontano.

La mia anima non si rassegna d'averla persa.

 

Come per avvicinarla, il mio sguardo la cerca.

Il mio cuore la cerca, e lei non è con me.

 

La stessa notte che sbianca gli stessi alberi.

Noi, quelli d'allora, già non siamo gli stessi.

 

Io non l'amo più, è vero, ma quanto l'ho amata.

La mia voce cercava il vento per arrivare alle sue orecchie.

 

D'un altro. Sarà d'un altro. Come prima dei miei baci.

La sua voce, il suo corpo chiaro. I suoi occhi infiniti.

 

Ormai non l'amo più, è vero, ma forse l'amo ancora.

E' così breve l'amore e così lungo l'oblio.

 

E siccome in notti come questa l'ho tenuta tra le braccia,

la mia anima non si rassegna d'averla persa.

 

Benchè questo sia l'ultimo dolore che lei mi causa,

e questi gli ultimi versi che io le scrivo.

 

Da Venti poesie d’amore, XX

dmk

20:29
2 marzo 2009


sandra

Ospite

"E' così breve l'amore e così lungo l'oblio.

 E siccome in notti come questa l'ho tenuta tra le braccia,

la mia anima non si rassegna d'averla persa."

Grazie, signora admin daniela. Una vera canzone dell'amore perduto.

Chi non ne ha uno da ricordare…

08:17
3 marzo 2009


Gio

Ospite

Muore lentamente chi evita una passione,
chi preferisce il nero su bianco
e i puntini sulle "i"
piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi,
quelle che fanno
di uno sbadiglio un sorriso,
quelle che fanno battere il cuore
davanti all'errore e ai sentimenti.
Lentamente muore
chi non capovolge il tavolo,
chi e' infelice sul lavoro,
chi non rischia la certezza
per l'incertezza per inseguire un sogno,
chi non si permette almeno una volta nella vita
di fuggire ai consigli sensati.

Lentamente muore di Pablo Neruda



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