Sento palese nei primi quattro versi-titoli una continuità, mentre con l' ultimo "pare" ci sia uno stacco. Ma "pare", appunto: in realtà "il vizio delle parole" riprende e chiude il filo del pensiero, aprendo su un orizzonte praticamente infinito di parole-parole. Grazie, Ferni
Trovo questa dorsale particolarmente felice e ben costruita.
Forse un po' autoreferenziale se non conoscessimo la 'portata' effettiva della tua scrittura, Ferni. e, sì, il "vizio delle parole" non te lo toglie nessuno. Impossibile!
Sarà che insegnando geometria descrittiva e proiettiva si lavora con le tracce proprie e improprie di rette e piani, delle loro intersezioni all'infinito,che diventano l'unico modo per trovare soluzioni alla ricerca di qualunque oggetto geometrico (praticamente ogni cosa),sarà che si studiano i punti di continuità e discontinuità,sarà che la ricerca si muove attraverso una nebulosa di ipotesi costruendo apologie dell'io in forma di tesi…ma a me, è venuto spontaneo di collegare questi titoli in questa sequenza. Tra l'altro la nebulosa si può accostare sia all'io che al vizio delle parole…e sì, lo ammetto è un mio vizio! Grazie a tutti voi per sopportarlo,ferni