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Carlos Nejar: Saggezza

UtenteMessaggio

23:15
17 luglio 2009


Manfredi

Ospite

mi è piaciuta, nella sua semplicità, forse apparente e la posto.

La nostra saggezza è quella dei fiumi.
Non ne abbiamo un'altra.
Persistere. Andare con i fiumi,
onda su onda. 

I pesci incroceranno i nostri visi vuoti.
Intatti passeremo sotto la corrente
creata da noi e la nostra disperazione.
Passeremo limpidi. 

E ci muoveremo
fiume dentro fiume,
corpo dentro corpo
come antichi velieri.

Carlos Nejar

23:25
17 luglio 2009


Rose

Ospite

Lavar via la 'disperazione' … e “passare limpidi”.

Bella questa immagine dello scorrere del fiume:

“Persistere. Andare con i fiumi,
onda su onda”

Non un lasciarsi andare, tuttavia, alla corrente, ma un navigare

“come antichi velieri”.

15:35
18 luglio 2009


Gio

Ospite

Si sono arrugginiti

Si sono arrugginiti
il ferro e la solitudine,
il giogo e la sua casa,
la paura e la notte,
però il sogno no.

Si sono arrugginiti
la morte e la sua faretra,
il coltello sotto la tana,
però, il braccio no:
quando si erge, taglia.

Carlos Nejar

Traduzione: Vera Lúcia de Oliveira

22:58
21 luglio 2009


admin

Amministratore

messaggi3520

La nube dei semi


Le mie poesie, lo so, saranno erranti,
come me, da vivo
e avranno volto, il certificato 
di nascita, la levigata,
avventurosa gioventù
dei miei giorni felici.
E vivranno nella polvere, o fra
i cereali, che la mia gente coltiva,
nel cesto di nocciole, o con il pane
ardente e fresco. Accompagneranno
i solitari nella bisaccia
delle aurore, andranno con quelli
che si amano. Sudate
al lavoro, con il fabbro,
nel riposo della fabbrica,
o con la ragazza stesa
sull'erba, in mezzo
ai cinnamomi. Voglio
le mie poesie, insieme 
a coloro che soffrono o tentano
di respirare la nuova vita
dell'uomo. Che siano sale
e non saranno calpestate.
Salvo se vitigni fossero,
uva nel torchio dei paesi.
Ma non voglio frontiere o pedaggi,
per il loro ingresso, fra
coloro che vivono. E portate
dallo spirito, liberate
siano nella parola.
E persino di me, che le ho rese
in scrittura. Poiché si sono
scritte con questo inchiostro
delle cose infinite.
E non entreranno nelle tiepide
biblioteche, se non saranno
vagliate con l'ardore
di chi le legga nel sentiero
segreto della scintilla,
o del pesce nell'acqua.
E parlino della mia intimità
con la nube dei semi.
E che mi sopravvivano.

Da: Miei cari vivi

dmk

00:19
22 luglio 2009


borablu

Ospite

Il rumore di esistere:
un cane
dentro di me.

Attraverso
come in un cortile
il rumore di esistere.

Traduzione: Vera Lúcia de Oliveira

(Claridade

O barulho de existir:
um cão
dentro de mim.

Atravesso
como a um pátio
o barulho de existir.)

22:11
22 luglio 2009


admin

Amministratore

messaggi3520

Poesia della devastazione

C'è una devastazione
nelle cose e negli esseri,
come se un vulcano
sollevasse le sopracciglia
e lì, su quella terra,
si posassero intere le
angosce, solitudini,
passate disperazioni
e tutta la condizione
di uomo senza soglia,
ventura così corta,
punizione estrema.

C'è una devastazione
nelle acque e negli esseri;
i pesci, con il loro vigore,
si sciolgono nell'ombelico
di questo vulcano di squame.

C'è una devastazione
nelle piante e negli esseri;
l'uomo ricurvo
con la palpebra sulle ginocchia.
La lava soffierà
mentre noi vivremo.

dmk



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