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Enis Batur: Predizione

UtenteMessaggio

22:30
16 giugno 2009


admin

Amministratore

messaggi3520

Natura morta che pulso appoggiato 
sul suo varco: arrivò una zingara 
la notte, mi apri le mani e una lunga, 
serena pioggia le cadde sul viso: 
"Passa tutto, ma tu non passi".
Risi: soffocato, di sasso, d'accordo: certo conosco 
la mia stanca unicità nutrita nel rifugio: 
io, crudele incrinatura, dialetto d'incendio 
originario d'acqua e resina: Passa tutto 
ed io rimango.

Enis Batur

E' considerato oggi il maggior poeta turco vivente. E' nato a Eskisehir, in Anatolia, il 28 giugno 1952 e ha studiato a Istanbul e a Ankara, laureandosi nel 1974 a Parigi dove ha soggiornato a lungo.  

dmk

13:35
17 giugno 2009


Rose

Ospite

Una domanda: è la Natura che parla?

Scusate la mia pochezza interpretativa, ma non riesco a leggervi altro. Frown

15:22
17 giugno 2009


franco

Ospite

IMAGO MUNDI

Se non è bastato questo corpo
un altro corpo devo aggiungere a me.
Nuove ottave per la mia voce,
una nuova lente per il mio occhio,
per il fiore sparso di sangue
nella gabbia toracica
una specie di linfa mai provata,
svegliandomi un mattino
il punto focale, carato, luce che troverò cambiati.
Questa matita non temperata,
questo volto non toccato,
questa vita non ancora cominciata.

(Enis Batur)

f

17:07
17 giugno 2009


Manfredi

Ospite

è la Natura che parla?

per me è il poeta

ma la tua è una bella domanda. l' ho riletta mettendo la Natura come "emittente"Smile, il risultato è suggestivo. 

18:29
17 giugno 2009


stella

Ospite

admin ha detto:

 Passa tutto 
ed io rimango.

Enis Batur


Forse vuol dire che la sua opera di poeta rimane nel tempo per l'eternità?

Mah……!!

stellapococomprensiva!

20:17
17 giugno 2009


Rose

Ospite

Un poeta modesto. Confused

Del resto, l'autoreferenzialità si sta diffondendo. Confused

No, io credo che pretendere di capire persone con backgroung e culture così diversi dai nostri, possa pure essere una forma di presunzione, a meno che non valga sempre il principio che una poesia viva di vita propria ed ognuno la recepisce come vuole … il guaio è quando non si recepisce nulla Cry

11:18
18 giugno 2009


sandra

Ospite

Ma se comincia con "Natura morta …", come fa ad essere lei che "rimane"? Boh!

Sarà un caso che l'autore è turco?

Come dicevano una volta?

Mamma li turchi! Wink 

12:08
19 giugno 2009


fernirosso

Ospite

ma se fosse

il mistero che tutto per-v-ade e genera

in-cor-rotto

senza che alcuna risposta

si faccia

viva nella bocca

nella carne tormentata da domande

e vacue riflessioni di un io che si moltiplica

come una pioggia che arde e porta incendi ovunque.

Visionaretà del finito che sogna!

Tutto ciò che nel sangue si fa nostro

corpo di memoria e si spegne

acceca e accerchia quella natura che è là

fuori nel nostro dentro

in un nodo in-es-plicabile.

L'indovina

ogni mano

aperta all'accoglienza e non sa

nulla quel suo varco

mandato a mente che vorrebbe

afferrare l'altro

fare proprio

quel mondo che tocca e

lo disabita

lo spoglia dei suoi vivi

semi di luce e ombra.

in-tangibile sempre.

*

Questa è un'altra traduzione della stessa poesia,riportata in lingua originale…se qualcuno conosce il turco!

Fal

Eşiğine dayanıp seyirdiğim

cansız doğa: Bir çingene geldi

gece, ellerimi açtı ve uzun,

dingin bir yağmur düştü yüzüne:

“Her şey geçer sen geçmezsin”.

Güldüm, katıldım: Bilmem mi

kuytudan beslenen yorgun tekliğimi:

Ben amansız çatlak, sudan ve çıradan

çıkma yangın lehçesi: Her şey geçer

ben kalırım.
Enis Batur

*

Predizione

Natura morta che pulso appoggiato

sul suo varco: arrivò una zingara

la notte, mi aprì le mani e una lunga,

serena pioggia le cadde sul viso:

“Passa tutto, ma tu non passi”.

Risi: soffocato, di sasso, d'accordo: certo conosco

la mia stanca unicità nutrita nel rifugio:

io, crudele incrinatura, dialetto d'incendio

originario d'acqua e resina: Passa tutto

ed io rimango.

Enis Batur



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