“Proprio così, signorina. il signore mi ha detto: “Salite, Maria, e dite alla signorina di raggiungermi nello studio.” Era molto serio, sapete. Erano tutti molto seri. Vostro padre, vostra madre e il signore che è venuto in visita. Molto seri. “
” Scendo subito, Maria. ” Un ronzio allegro le canta nei polsi, qualcosa sta accadendo, forse è già accaduto. Speranza di quello che attende. Di quello che sbircia nel futuro, cui apre la mano, tende le dita, così, solo perchè un campanello ha suonato, argentino, in fondo alle scale e ogni cosa è mutata, nulla è più come prima…
” Mia cara, è accaduta una… insomma siediti e ascolta. Oggi abbiamo ricevuto, tua madre ed io, una proposta di matrimonio… per te. Ora, tu sai che a noi solo la tua felicità sta a cuore… E dunque si era pensato che, sì, ebbene sì, ormai il tempo era giunto per te di farti una famiglia, ma si pensava a qualcuno più… meno… Una persona che ci fosse famigliare, cara, di cui conoscessimo le origini, tutto per la tua tranquillità e la tua sicurezza, cara, Capisci? “
” Sì, capisco. Vi ringrazio. “
” Ti ha chiesto in sposa il signor Duke. Sarà un' ottima persona, ma non sappiamo niente di lui.
…della sua famiglia…
che poi non ha…
perchè è stato abbandonato in fasce…
e questo non è certo una raccomandazione…
una garanzia di…
onorabilità…
anche se, a ben guardare, colpa sua non è stata.
“Sì.”
“Sì, che cosa, cara?”
“Lo sposerò.”
“Perchè? Puoi aspettare, sei tanto giovane, avrai altre proposte, non occorre che ti precipiti… senza tener conto delle nostre obiezioni, del nostro parere, poi. Della tua salute. Un uomo che ti ami come un marito e ti voglia bene come un padre…”
” Ma io lo amo. Da che mi ricordo, lo amo”
Interdetti I signori Nevir si guardano. Guardano la figlia, ma gli occhi di Clara sono velati, persi a rincorrere l' immagine che la prenderà per mano e la porterà a cavallo lungo le strade della luna. E' tutta d' argento Clara, senza macchia e senza ombra. Solo un infinito iridescente chiarore.
“Rifletti, cara. Tuo padre sa quello che dice. Ascoltalo. Per il tuo bene.”
“Io lo amo. Capite? Voi sapete che cosa è l' amore. Voi vi siete amati. Ed io sono nata.”
Non è tanto semplice risalire nel tempo, fermare il presente e ripercorrere all' indietro la strada già percorsa, sfogliando gli anni come pagine d' un libro e gli attimi del passato ritrovare là dove si sono lasciati, scoprire che proprio là ancora stanno, immobili, fissati per sempre, immutati e immortali. Gli attimi che la memoria ha riposto e conservato: vivi, palpitanti, luminosi e sono fiaccole che illuminano la strada alla mente, da ripercorrere per ritrovare i suoni, gli odori, i sussulti di quello che si è stato.
Si erano amati, sì, anche loro ed erano stati giovani, forti e belli e poi… poi il tempo era passato e l' ombra era calata su di loro piano piano, tanto che neppure se ne erano resi conto. Ma Clara riportava in vita le memorie e le offriva su un vassoio fatto di soli e lune, da incantatore. Da piangere. Da gridare. Si guardarono il signore e la signora Nevir e si rividero nel giardino, sposi da poco, mano nella mano. Come era stato possibile dimenticarsi? Ma poichè il loro amore non era spento, ma solo covava quieto sotto la cenere del focolare, poichè il sapore della giovinezza, ancorchè finita, conservava la punta del salato e del dolce, Clara potè andar sposa a Duke.
Volò fuori dalla cancellata senza neppure attendere che i cancelli le venissero aperti e il suo sorriso si fece più intenso, il suo profumo più fragrante, il suo cuore tremò fra le mani dello sposo e come cristallo s' infranse, nel dare alla luce il figlio di Duke.
Perchè Clara voleva ridere, correre, amare, esser amata, far figli. La vita. Breve. Piena.
Nella casa dal grande giardino il figlio di Clara crebbe. Uomo, s' innamorò e lì condusse la sua sposa e le raccontò di Duke che era figlio di nessuno e faceva scarpe da ballo come ali di farfalle e di Clara che per amore aveva scelto di vivere un unico breve momento di meraviglioso invece di una lunga vita fatta di anni e di giorni uguali…
Proprio così.
Nota: di solito alla fine di una storia si trova la dichiarazione che i personaggi sono solo il frutto della fantasia dell' autore e che qualsiasi riferimento a persone realmente esistenti è puramente casuale. Ebbene, questo non è il caso di Duke e Clara. Sono esistiti, li ho conosciuti, li ricordo in ogni dettaglio e sfumatura. Questa è la loro storia, tranne nella fine. Ho scritto almeno tre varianti del finale, tutti insoddisfacenti, a mio parere. Ho preferito por fine così alla loro vicenda, quando ancora la loro unione non era stata indebolita dal tempo e dalla vita, cui nessuno dei due, per motivi diversi, riuscì a far fronte, preservando quello che avevano trovato l' uno nell' altra.
Dedicato a Ugo e a Pia che hanno avuto il mondo fra le mani, per un attimo che avrebbe potuto durare l' intera vita.