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NEL GIARDINO DELLE DELIZIE DEL POST -CONSUMISMO

UtenteMessaggio

08:18
11 ottobre 2010


OmarBunfai

Ospite

-dedicato agli economisti neoliberisti -

Che bello, eccoci arrivati a Consumilandia, dove si produce, si consuma e infine si crepa!
Oggi mangeremo irresponsabilmente transgenico per scoprire solo domani se questo può farci male;
oggi la precarietà è una condizione momentanea talmente duratura da risultare ormai stabile;
oggi  un innocente è un colpevole fornito d’ottimi avvocati;
oggi la trasparenza è un criterio più facile da applicare alle mutande che non al resto, tanto che la sua voglia spinge il Governo a scrivere sulle sigarette che il fumo ammazza ma non sulle bottiglie  che l’alcool uccide, sulle targhe delle auto che il benzene avvelena, sui salumi che il grasso fa male e sulla televisione che i programmi rimbecilliscono;
oggi la pace è uno scopo da perseguire con tutti i mezzi, anche con la guerra;
oggi la globalizzazione è un sistema di produzione ingegnoso che per ridurre domani il costo delle scarpe di un bambino, licenzia oggi il padre che le confeziona, in modo che dopodomani questi possa fare a meno di comprargliele;
oggi il consenso è un importante obiettivo, per raggiungere il quale i politici farebbero carte false, come del resto fanno;
oggi il conformismo è l’atteggiamento prevedibile di chi si uniforma ai modi di pensare della maggioranza, atteggiamento contro cui un tempo si battevano tutti, e oggi no, perché non la più nessuno ed è controproducente all’incremento del conto corrente;
oggi in omaggio alla “par condicio” tutti pensano male di tutto e di tutti e dicono di no ad ogni iniziativa propositiva per partito preso;
oggi un economista, a differenza di un mago, viene prese sul serio,anche se entrambi parlano di cose di cui non sanno un bel niente;
oggi il mercato è un posto diabolico che solo i più ingenui ritengono sia quello dove si compra la frutta e ieri che il “business” era parola che pronunciavano solo i mafiosi e che oggi riportano i libri di economia che promettono la “sana” gestione dei mercati, da quando le leggi dei due mondi “affari” e “mercato” si sono totalmente ravvicinate;
oggi i consumi sono dei prodotti che tutti devono consumare per non consumarsi nevriticamente nel desiderio di consumare;
oggi lo shopping è l’unica processione che si effettua in religioso silenzio, passando davanti ad icone chiuse in teche che promettono la felicità nel Regno dei Grattacieli;
oggi il prelievo al Bancomat è il surrogato della Santa Messa dove la mazzetta di banconote che fuoriesce dalla fessura è la particola consacrata;
oggi secondo le Aziende, tutto diventa irrimediabilmente obsoleto cinque minuti dopo l’acquisto;
oggi il target è l’unico gruppo di individui su cui si può contare in caso di “bisogni”;
oggi, quando una petroliera disperde il suo carico in mare e si pensa a tutto quel ben di dio, viene prima in mente la petroliera e poi, solo in seconda battuta, il mare inquinato;
oggi la società permette d’avere un figlio con la procreazione assistita ma non garantisce l’assistenza per una persona anziana, come a dire: vengano pure al mondo e consumino, poi che si arrangino;
oggi le veline sono diventate il simbolo dei nostri tempi, che suggerisce ai più pronti che viviamo letteralmente in un’epoca del cazzo;
oggi  per alcuni economisti neoliberisti dal volto disumano il valore umano è composto da 14 zollette di zucchero, da calcio sufficiente per imbiancare una parete, da fosforo come per 5 scatole di fiammiferi, da grassi come in 7 pezzi di sapone, da magnesio quanto una pillola per la gastrite, da solfuro appena sufficiente per liberare un cane dalle pulci, ossia dal punto di vista chimico, tradotto in costi, più o meno quindici euro, che mica sempre costituiscono un buon affare e pertanto materiali scadenti che si possono tranquillamente buttare;
oggi la clonazione è un progetto che prima o poi farà l’errore di moltiplicare ulteriormente gli esseri umani, facendoci identici a prima: crudeli,avidi ed egoisti;
oggi il tempo continua a passare,forse perché qualcuno ci sta guadagnando sopra;
oggi in questo bel giardino delle barbarie mi rendo conto che dobbiamo cambiare in fretta se vogliamo salvarci e conservare almeno la speranza di un mondo migliore, perché al momento siamo gente scadente, – per il consumismo abbiamo tutti una scadenza molto prossima!Anzi, alcuni di noi sono già stati incartati ammuffiti! – guidata da politici scadenti, con una vita scadente e un futuro ancor più scadente.

14:15
11 ottobre 2010


admin

Amministratore

messaggi3520

Ecco un affresco delle “delizie”- “malizie”, dei mali e degli sfaceli socio, politico, culturali e morali in generale che regolano il sistema di vita del XXI secolo. Il post – consumismo, deriva del consumismo. Ormai credo che tutti ne siano consapevoli. E', il consumismo sfrenato, pubblicizzato, estremizzato come, pare, ultima ratio del vivere, arrivato – o forse non ancora – a punte di coinvolgimento che 50 anni fa non si pensava neppure potessero esistere. Con tutto il conseguente miasma di forzature forzate nella mente della gente comune e cioè, noi, di apparente necessità di ciò che necessario non è, di importanza data alla futilità, all' apparenza in sé e per sé. Che dire della tragedia dell' invecchiare in questa epoca in cui non si deve invecchiare: guerra alle rughe, alla cellulite, alle borse sotto gli occhi, viva gli interventi di plastica estetica e così via. Invecchiare e portare gloriosamente i segni del tempo non è alla moda. Vabbé.

Grazie, Omar. Riflessione a tutto tondo, questa tua.

Shopping

La dea Khali del consumismoWink

finchè…

dmk

16:40
11 ottobre 2010


OmarBunfai

Ospite

Grazie del bellissimo contributo e del supporto iconologico azzeccato e ironico!

Buona serata Daniela!

17:24
11 ottobre 2010


Carmen

Ospite

Eggià, oggi…è un bel problema arrivare dall'oggi al domani "integri", o incontaminati.

Bel post, Omar!

Carmen

19:03
11 ottobre 2010


Manfredi

Ospite

penso che sia impossibile mantenersi "incontaminati".

troppe pulsioni artificiali in giro.

e, hai ragione, Omar: siamo, oggi, gente scadente, con una data di scadenza impressa sulla confezione.

brutto modo di vivere e brutto mondo in cui vivere. non invidio i giovani che sono e saranno ancora per un bel po', travolti dalla follia dell' esacerbato post – consumismo. è una catena: signori, occorre consumare e consumare molto per far andare le fabbriche che danno lavoro a tanta gente che, a sua volta, guadagna e consuma i prodotti delle stesse industrie in cui lavorano… è folle. ci si dovrebbe sentire manovrati e invece pare che nessuno se ne accorga, tutti a far la fila per l' ultimo Iphone. tutti a blaterare di etica personale e di morale universale, poi, nella pratica, tutti corriamo sulla stessa lama, da cui, prima o poi si cadrà. e la società farà un tonfo immenso se non si riuscirà ad arginare la marea nerissima di un' ottica esistenziale senza fondamento. non ce l' ho con i "beni di consumo" in quanto tali, ce l' ho perché si è perso il senso della misura. e dei valori basilari.



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