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UtenteMessaggio

09:34
24 ottobre 2010


OmarBunfai

Ospite

 

MAGICICADAS!

Detto tra noi, il Prof.Foini, noto entomologo dell’Università di Pisa, è completamente partito per la tangente della nevrosi.
Mi ha convinto ad assisterlo in questo pazzesco esperimento; partecipare con tanto di registratore alla schiusa di un trilione di uova di un tipo di cicala chiamata “Magicicadas”, originaria degli Stati Uniti orientali.
Le cicale “magiche” sono conosciute anche come “le cicale del numero primo”, in quanto le loro ninfe se ne stanno per anni e anni sottoterra a nutrirsi delle radici degli alberi.
Emergono in superficie solo per accoppiarsi in cicli di 3,5,7,11,13,17 anni.
Il motivo di tanta precisione matematica è, probabilmente, evitare i cicli riproduttivi a numero pari (e quindi prevedibili) a cui i loro predatori potrebbero adattarsi.
Con la garanzia che la nidiata di ninfe si schiuderà da un trilione di uova in una sola sera, ma in momenti INASPETTATI, e le cicale sommergeranno letteralmente i loro predatori, che si rimpinzeranno a più non posso, senza danneggiare l’intera popolazione.

Ci sono 30 covate diverse, ognuna programmata in modo che la schiusa avvenga in un momento diverso e imprevisto.
Il ciclo dell’anno 17, per esempio, avviene ogni 221 anni.
Il Prof. mi ha convinto ad assistere alla dischiusa di un ciclo 17, appunto, seguito e atteso per generazioni dalla sua famiglia, da sempre appassionata al mistero delle Magicicadas.
Ecco perché credo che il Prof. sia fuori come un balconcino.

Sostiene che queste cicale rinasceranno dal terreno “cantando” melodie e ritornelli percepibili all’orecchio umano!
Lo desume dagli antichi miti dei Greci che raccontano di esseri umani, talmente innamorati del canto e della poesia, da ottenere dalle Muse di essere trasformati in cicale e di nutrirsi solo di gocce di rugiada.
Benedetti dalle Muse, vennero mutati in insetti musicanti ed esonerati dai bisogni terreni, a patto di riferire da testimoni alle stesse Muse, chi sulla terra le veneri e a quali tra le Signore delle Arti tributi onore e devozione.

Il Prof.Foini dice che ha trovato in un antico frammento del biologo greco Artemidoro, una nota recante questa osservazione:
“Le cicale del ciclo vitale 17, che avviene ogni 221 anni, intoneranno alle Muse melodie di riconoscimento per gli esseri viventi che le onorano…”.

Ed ora, eccoci in questo campo per esperimenti entomologici dell’Università di Pisa.
Sono le 23,59. Siamo soli, nessuno fa caso a due folli intellettualoidi.
Oh! La terra si sta smuovendo…le ninfe stanno cercando di risalire verso la luce artificiale dal terreno oscuro.
Non è possibile…avverto nell’aria tiepida delle lievi melodie…sento delle parole!

 

Il Signor Cicala s’asciugava l’ala
Dopo esser nato
Da uno stampo poi buttato
Il Signor Cicala credo discendeva
Da una stirpe d’uomo
Che le Muse adorava.
E canta e canta e và a dormire
Dopo pranzo
Anche se non si può fare.
E vola via – fa poesia -
Essere utile
Gli sembra ripugnante.

Il colpo d’ala del Signor Cicala
Come non si sa
Rinfrescava la città.

Il Sig.Cicala credo discendeva
Da una stirpe d’Uomo
che l’Inutile adorava

E canta e canta e và a dormire
Dopo pranzo
Anche se non si può fare.
E vola via -fa poesia-
Essere utile
gli sembra ripugnante

21:49
24 ottobre 2010


Manfredi

Ospite

simbolico, il sig, cicala, no?

l' antitesi: "fa poesia" – "essere utile/gli sembra ripugnante" è chiave di lettura, secondo il mio parere. ed è strano il passaggio da una introduzione che si calibra sui numeri a un fondamentale riscontro poetico con annessi e connessi. suona quasi come un' incoerenza che incoerenza non é. c' é infatti un collegamento stretto di pensiero fra i 2 livelli di scrittura. indagine scientifica che ricerca la melodia-poesia, il canto della cicala, ultimo discendente di quella stirpe che sapeva dar valore all' inutile… a quello che non "serve", che non "si consuma"… solo canto che rinfresca  la mente e la risveglia.

pezzo di estrema originalità. grazie.

15:33
25 ottobre 2010


admin

Amministratore

messaggi3520

Non posso che essere d' accordo. Un brano particolare che, mi pare, puntualizza il valore dell' "inutilità" vs. la filosofia dell' "utilitarismo" sfrenato e degenerante.

dmk

22:09
26 ottobre 2010


Manfredi

Ospite

già, vs l' utilitarismo che niente ha a vedere con "la ricerca della felicità".

mi sa che stiamo grattando il fondo del barile.

10:38
27 ottobre 2010


Carmen

Ospite

ma che bella, Omar, sia la prosa che la poesia! Mi piace quando nell'apparente "leggerezza" c'è una sostanza filosofica…

Grazie!

 

Carmen



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