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UtenteMessaggio

17:11
12 maggio 2009


admin

Amministratore

messaggi3520

Gli avevano detto che all' inizio del viaggio inevitabilmente avrebbe provato disagio, ma che successivamente si sarebbe sentito via via più tranquillo, cullato come sarebbe stato da onde delicate come carezze. Ora si rendeva conto che la tranquillità dipendeva dal fatto che a poco a poco andava smarrendo il ricordo del luogo da cui proveniva: gli dispiaceva, perché era un posto davvero speciale, dove, a guardarsi intorno, si vedevano giochi di luci ed arcobaleni a cascata come spruzzi levati verso l' alto, dove occhi dorati sbocciavano ammiccando amichevoli nella pianura distesa come un' immensa coperta fra le nuvole.

C' era sempre luce nel suo paese, nessuno conosceva l' oscurità, ma solo un crepuscolo lieve che accarezzava le cose tingendo le nubi di rosa e violetto. E ad ogni crepuscolo qualcuno di loro partiva.

Gli avevano detto dove andava e che cosa l' attendeva: erano stati bravi i maestri a convincere quelli come lui che il viaggio era il meglio che potessero aspettarsi dal fatto di esistere, perché, si sa, quando si esiste si hanno delle responsabilità e si deve, dicevano, si deve sempre affrontare le proprie responsabilità.

Era questo il motivo per cui l' avevano fatto partire, sorridendogli incoraggianti. Ed era questo il motivo per cui si trovava adesso a galleggiare in uno spazio ristretto, legato da un filo sempre più sottile ai suoi ricordi. Non voleva dimenticare. Attraverso una parete sottile e opaca vide una scheggia argentea lacerare il buio intorno dandogli una consistenza lattiginosa, opalescente: intravide se stesso, le mani, i piedi, le braccia e le gambe, proprio come dovevano essere. Annuì, andava tutto bene, doveva solo aspettare. Avere pazienza e aspettare. Si mosse piano, con cautela. Non se la sentiva di far gran movimenti.

Quel viaggio, gli avevano detto, era un' avventura, anzi solo l' inizio dell' AVVENTURA.

L' avevano accompagnato per il primo tratto, facendogli compagnia, scintille come punti di luce che qua e là sfrecciavano veloci all' esterno del globo traslucido che lo ospitava,  ma poi erano tornati indietro, lasciandolo solo. Avevano provveduto però a tutto: stava al caldo, aveva da mangiare e da bere, avrebbe solo voluto vedere meglio i luoghi che attraversava, anche se aveva l' impressione di non muoversi realmente, ma piuttosto di far solo piccoli movimenti come se stesse galleggiando, sospeso in un elemento sconosciuto. Aspettava.

Si stiracchiò, cercando di allungare le gambe in una posizione più comoda e si addormentò.

Si destò di colpo: tutto era in movimento intorno, si sentiva trascinato da una corrente impetuosa, verso un punto luminoso che  pareva risucchiarlo: comprese che il viaggio era ormai giunto alla fine, uno spasimo di paura lo afferrò ed  egli riuscì appena ad avere un ultimo consapevole pensiero: " Sono nato. ", si disse mentre con il primo strillo cancellava ogni ricordo dell' universo ormai lontano che in tutto quel tempo aveva nutrito l' essenza del suo cuore, accompagnandolo nel lungo viaggio verso la vita degli uomini.

L' attesa era finita e il viaggio era solo incominciato.

dmk

18:52
12 maggio 2009


Elina

Ospite

un viaggio finisce mentre l'altro inizia, nuove attese e tanta pazienzaWink

una pagina molto dolce, lieve e significativa che permette di rivivere con serenità un momento unico di cui ci hanno raccontato

Elina

08:50
13 maggio 2009


stella

Ospite

Il viaggio che era cominciato nove mesi prima ora  assume un nuovo aspetto.

Non c'è più la fluida protezione della madre.

E' pesante lasciare quel mondo ovattato, la paura attanaglia, un pianto dirotto è il saluto che la nuova vita dona al mondo.

Bella descrizione Daniela di un momento e di un percorso di vita.

Inizia l'avventura della vita.

12:31
13 maggio 2009


Gio

Ospite

Credo sia il viaggio più impegnativo e importante della nostra vita che inconsciamente e involontariamente facciamo e colei che ci "trasporta" sarà determinante per sempre.

Dolcissimo racconto. Grazie Daniela

16:24
13 maggio 2009


admin

Amministratore

messaggi3520

Grazie a voi tutti/e per la lettura sempre così generosa.Smile

dmk

23:22
13 maggio 2009


Rose

Ospite

Dove sono i bambini, prima di essere concepiti?

E' proprio il tentativo di dare una risposta a questa domanda (che tutti abbiamo fatto, da piccoli alla mamma, probabilmente) che dona un tocco fiabesco a questo racconto.

In realtà, la domanda sarebbe: Quando ha inizio la consapevolezza di sè? E' precedente alla nascita?

Una bella scrittura come sempre, daniela. Molto apprezzato.

13:53
14 maggio 2009


admin

Amministratore

messaggi3520

Grazie, Rose!Laugh

dmk



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