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Il Segreto di Serafina

UtenteMessaggio

07:28
27 novembre 2010


OmarBunfai

Ospite

 

Serafina – Sera per gli amici – ha un segreto.

Vive da sola e non ha nessuno che la sta ad ascoltare.

Sua madre è una vecchia malata che vive intrappolata nelle sue ipocondrie.

Le sue colleghe d’ufficio seguono solo le svampite dei reality e i loro discorsi insulsi di perizomi leopardati e di tette siliconate.

I suoi colleghi sono esseri alieni, animali aggressivi sempre in competizione per una manciata d’euro, incapaci di un solo atomo di gentilezza.

Nessuno può accedere al suo mistero.

 

Puntuale, alle tredici e trenta, quando è nella sua cucina per la pausa pranzo, – lavora lì nei pressi-, apre la finestra e fa entrare un grosso e grasso moscone.

Si posa, ogni giorno, sulla sua spalla sinistra e comincia a parlare:

“Io sono il Buddha, in una delle sue innumerevoli incarnazioni.

Ti voglio parlare. Hai il potere di vedere l’eternità negli occhi degli animali.”.

Tutto cominciò quando Sera fece entrare il moscone, in un gelido mattino di fine settembre.

L’insetto s’accomodò a scaldarsi vicino ai fornelli, stremato dai primi freddi.

Sera lo contemplava.

Pensava a tutto, tranne che a spiaccicarlo sul mobile.

Era affascinata dai suoi occhi iridescenti, contenenti altre decine di globi oculari verdastri, stelline guizzanti in un profondo nero tenebroso.

“I tuoi occhi non sono come quelli dei gatti, distanti e nello stesso tempo penetranti nell’infinito futuro: tu sai vedere e accettare il presente da migliaia punti di vista!

Non sei neanche come i cani, i quali s’innamorano dei loro consorti umani, perché si ricordano d’ogni minima briciola d’amore donata loro.”.

Così il Principe Siddharta si presentò: ”Tu vedi lo splendore eterno nei miei occhi…”.

Diventarono amici e tutti i giorni discorrevano di buddhità ed indistruttibilità dell’anima.

Una volta Sera, chiese al Principe-moscone come dovesse fare per trovare l’amore.

“E’ semplice a dirsi, ma non a farsi.

Il giorno che confiderai il tuo segreto, ad un uomo innamorato della tua vitalità e quello ci crederà con tutto il suo essere, quello sarà l’attimo che cerchi.

In quel momento, per la prima volta, userai il tuo potere per un essere umano.

Allora, e solo allora, tutto sarà compiuto.”.

10:54
28 novembre 2010


Carmen

Ospite

Interessante, sentire la mosca molto di più di quello che è in realtà, o per quello che crediamo sia. Il tuo testo è talmente convincente che a momenti mi viene da credere che la mosca sia Buddha…Rendere superbo una mosca, bravo Omar, anche se a dir il vero a me fa un po' d'impressione!

Il testo ha una bella musicalità e oltre il dire che pare quasi normale, c'è la riflessione sul rispetto e la profondità dei sentimenti.

Grazie!

Carmen

16:00
28 novembre 2010


OmarBunfai

Ospite

Grazie dell'attenta e gentile lettura, buona Santa Lucia, cara amica!

19:16
28 novembre 2010


admin

Amministratore

messaggi3520

La peculiarità degli occhi del moscone motiva 

tu sai vedere e accettare il presente da migliaia punti di vista!

e

Tu vedi lo splendore eterno nei miei occhi…

e propone a Sera che vive fra umani "alieni" l' alternativa, la speranza dandole la risposta:

Il giorno che confiderai il tuo segreto, ad un uomo innamorato della tua vitalità e quello ci crederà con tutto il suo essere, quello sarà l’attimo che cerchi.

Buon lavoro, Omar, oserei dire, intriganteSmile

dmk

22:48
28 novembre 2010


Manfredi

Ospite

Serafina ha una vita sacrificata, soprattutto nei rapporti interpersonali e famigliari. é rappresentata bene, concisamente ma efficaciemente. piaciuto l' impianto del racconto, il moscone – Buddha mi ha rimandato a Hesse e al suo Siddharta.

"Le parole non colgono il significato segreto, tutto appare un po' diverso quando lo si esprime, un po' falsato, un po' sciocco, sì, e anche questo è bene e mi piace moltissimo, anche con questo sono perfettamente d'accordo, che ciò che è tesoro e saggezza d'un uomo suoni sempre un po' sciocco alle orecchie degli altri "

(Siddharta)

la citazione non ha a che vedere con il tuo racconto, Omar, ma mi è sempre piaciuta molto e, così, ho colto l' occasione…Smile

10:36
30 novembre 2010


Elina

Ospite

avere un segreto e conservarlo rende l'esistenza meno piatta e apatica

occore però la condivisione del "mistero", del "dono"

ciascuno di noi ne possiede ma è solo nel porgerli che si compie il significato

grazie, davvero una buona scrittura

Elina



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