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Ci fu un punto, dove andai a capo

UtenteMessaggio

17:22
2 agosto 2010


Carmen

Ospite

Ora che i ricordi cadono leggeri come fiocchi di neve a coprire gli altari della memoria e il dolore ha assunto un aspetto più lieve e spento il fuoco, spargendo la cenere a ponente,  ho rivestito il calvario con la sacra sindone dei miei avi e unto le ferite con il balsamo più pregiato del tempo; ho trovato refrigerio nell'acqua del tuo sudario, oh cara vita, che con rigore sciogli il passato al presente e mi conduci a quel punto, dove si ricomincia a scrivere sulla riga seguente.

 

Carmen

22:43
2 agosto 2010


admin

Amministratore

messaggi3520

Nella brevità – che non è concisione, ma assoluta necessità di espressione – un testo che dice tutto, Carmen. Del dolore e del lutto, del ricordo, del tempo che lenisce la ferita della perdita, della vita – oh cara vita – che, nel suo scorrere riporta a " scrivere sulla riga seguente".

Bentornata, Carmen. Ti aspettavo.

dmk

23:02
2 agosto 2010


Manfredi

Ospite

mi pare di capire che tu abbia avuto una perdita, Carmen. nel qual caso, sempre se ho colto l' essenza del tuo scritto e del commento di dmk, mi dispiace, tutta la mia solidarietà.

il tuo pezzo è un ricamo, un intaglio di parole che si arricchiscono fino a creare una dimensione – filosofica – dell' elaborazione del dolore, intima e profonda.

anche da me, bentornata! con l' augurio che il tuo " a capo", che la tua forza d' animo ti siano prodighi di doni.

09:34
3 agosto 2010


Carmen

Ospite

Grazie Daniela e Manfredi.

Mi verrebbe da dire che sono diventata “esperta” nell'elaborare i lutti, ma avrebbe un sapore di amarezza, o di non accettazione e, quindi, non lo dico.

Si, Daniela, non vedevo l'ora di ritornare a questo angolo di pace, dopo tanto rumore, ho bisogno di far spazio nel mio silenzio all'Essenza.

Una cosa ho capito bene bene dalla vita: bisogna accettare il passato per vivere bene il presente e non sono parole “buttate lì a caso, o per aver letto o sentito”, sono parole che vivo.

La perdita di mamma era in qualche modo aspettata, arrivare a 95 anni non è da tutti, ma non si è mai abbastanza preparati ad un evento così definito.  

Ho visto come la vita sa consumare una persone e, forse,  a volte, la morte è più pietosa.

Ho capito tante cose, anche come si risponde con indulgenza alle pugnalate del passato, ma questa è un'altra storia. Significa forse che con l'aiuto della poesia sto ritrovando la via che porta alla serenità e, come si decanta una poesia, così io decanto le cose importanti della mia vita.

Con affetto.

Carmen

09:43
3 agosto 2010


fernirosso

Ospite

Oltre al cordoglio, c'è una serenità così profonda in questo testo che, quanto è accaduto, è davvero linfa della stessa pianta in cui noi siamo frutto, in una continuità che non soffre di legami spezzati. Ciao Carmen,ti abbraccio,ferni

09:53
4 agosto 2010


Carmen

Ospite

grazie Ferni, controccambio l'abbraccio.

Carmen



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