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terremoto in abruzzo

UtenteMessaggio

09:09
6 aprile 2009


franco

Ospite

L'Aquila è devastata e con lei molti paesi limitrofi.

Personalmente ho molti parenti in quella città e potrete comprendere la mia ansia.

Stamani all'alba sono riuscito a comunicare con loro e ho appurato che non ne erano rimasti personalmente coinvolti, ma l'angoscia per un disastro dalle enormi dimensioni, non ancora accertate, è davvero tanta.

le vittime per il momento sono almeno 20, tra le quali anche molti bambini.

Il centro storico di una delle più belle città d'Italia è in parte irrimediabilmente distrutto.

Persino il nuovo ospedale, interamente in cemento armato e alto solo due piani, si è accartocciato ed hanno dovuto sgomberarlo.

Una ben triste mattina per il nostro Paese.

f

10:34
6 aprile 2009


Rose

Ospite

Grazie, Franco, per aver riportato questa notizia. Siamo lieti che i tuoi parenti e le loro abitazioni non abbiano subito danni. Il pensiero, va inevitabilmente alle persone decedute, ai loro parenti e amici e a tutti quelli che hanno vissuto in diretta il terribile sisma e la distruzione di tanti edifici. Ci auguriamo che la Protezione Civile stia già intervenendo, come assicurano le News.

10:41
6 aprile 2009


Rose

Ospite

proprio la situazione all'ospedale dell'Aquila, fortemente danneggiato dalle scosse e senza acqua potabile, diventa sempre più drammatica di minuto in minuto. Ci sono intere zone dove si stanno effettuando i primi interventi che sono in reale pericolo di inagibilità, tanto che numerosi medici medicano i feriti all'aperto di fronte alla entrata principale del pronto soccorso.

12:14
6 aprile 2009


Gio

Ospite

Grazie Franco e lieto che i tuoi parenti stiano bene.Sono momenti tristi che cambiano notevolmente la vita. Io purtroppo sono stato partecipe, in diretta, di un evento simile ed i riferimenti e le considerazioni che anche ora si fanno sono riferiti a “prima o dopo il terremoto”.

La mia più totale solidarietà a quelle popolazioni così duramente colpite.

…una immagine di Gemona del Friuli

12:43
6 aprile 2009


stella

Ospite

Che brutto risveglio!

Tutto passa in secondo piano……!?

Le radio continuano a trasmettere la loro musica e ad ogni notiziario aumentano il numero delle vittime.

Come siamo tutti piccoli, di fronte a queste tragedie che in un attimo cancellano vite, storie, ricordi, affetti , nomi e memorie.

Piccoli e quasi sempre impotenti.

Si poteva prevedere, non lo si poteva ?

Ora si scateneranno le polemiche. Polemiche che non serviranno a chi ha perso la vita.

Franco sono contenta che almeno tu non abbia nessuno per cui piangere.

13:19
6 aprile 2009


Rose

Ospite

Le immagini in televisione sono davvero angoscianti.

Spesso ci si culla in una sorta di presunto senso di sicurezza, come se le cose dovessero sempre accadere lontano da noi e poi, all'improvviso ci rendiamo conto di come tutto sia precario e possa essere spazzato via in un attimo: la nostra casa, la vita stessa …

Questo non dev'essere il momento delle polemiche, ma della solidarietà … e della preghiera.

13:21
6 aprile 2009


franco

Ospite

Vi ringrazio per la vostra affettuosa premura, e si, confermo che i miei parenti sono fortunatamente incolumi.

A L'Aquila vivono sia gli zii che alcuni cugini di mia moglie e tra l'altro proprio a l'Aquila sono nati i miei due figli più piccoli.

Sono molto legato a questa città bellissima.

Ci vorrà ancora del tempo ahimè per valutare l'entità del disastro, sia in perdite umane che in danni materiali.

La colpa fra poco temo che sarà attribuita agli abitanti e ai vari governi che hanno costruito nei secoli la città in una regione a rischio, come se mezza Italia potesse abbandonare le città storiche e magari vivere in tenda, rinunciando a qualsiasi futura opera civile e pubblica, comprese autostrade, trafori o ponti.

Al di là dello sciacallaggio irresponsabile ed immancabile di alcuni che speculeranno in modo strumentale sull'accaduto, spero invece nella solidarietà dei molti e nell'efficacia degli interventi pubblici e privati. 

f

13:23
6 aprile 2009


Elina

Ospite

questa gionata scorre lentamente, molte colleghe sono in apprensione poichè hanno figli in Abruzzo, a l'Aquila, per motivi di studio

arrivano i loro messaggi, brevi, impauriti, vorrebbero partire ma molte strade sono bloccate

momenti tristi dove il tempo sembra fermarsi in una corsa verso la salvezza

18:45
6 aprile 2009


sandra

Ospite

Tutta quella povera gente! e i bambini!

Non ci sono parole. Speriamo che ci sia modo di aiutarli.

Sono contenta che i tuoi, Franco, siano sani e salvi.

23:26
6 aprile 2009


admin

Amministratore

messaggi3520

sono tragedie che lasciano intontiti. Di notiziario in notiziario i numeri sono aumentati, dei morti, dei feriti. Mi sembra ieri il terremoto del Friuli: ci avevo mia sorella con la sua famiglia, lì.

Anche da parte mia, benché tardivamente, la mia compartecipazione, Franco, alla tua preoccupazione e al tuo sollievo, nel sapere che i tuoi parenti stanno bene.

Concordo sull' "inevitabilità" di una possibile strumentalizzazione della tragedia. Quella non manca, purtroppo, mai. E' una costante.

Ho rivalutato nel tempo, forse per mia personale stanchezza, una frase che diceva mio padre:

"Gli asini son asini e non possono fare a meno di ragliare: è parte della loro natura."

Come a dire: Reagire ai ragli degli asini – anche se spesso viene istintivo, quasi un' opera di giustizia – è inutile, chè quelli continueranno a ragliare.

Ciò che importa è che si stia provvedendo all' emergenza, che i soccorsi continuino a lavorare per cercare di salvare gente, di aver cura di quanti si trovano senza più niente, di pianificare la ricostruzione. Ed è compito di tutti.

Terremoto di Avezzano (Abruzzo, 1915)

.."Non erano ancora le otto: l'orologio le avrebbe suonate fra qualche istante. Al centro della sua conca, il cuore del Fucino cessò di battere.
Come un gigante che abbia resistito con lunga forza al dissanguamento, questo corpo che aveva resistito al prosciugamento, emise l'ultimo rantolo e si accasciò sul fondo. La terra non ebbe più regola e si contorse, oscillò, si eresse, si squarciò, sussultò, si scompose, urlò soffocata, tremò a lungo, invasa da una febbre a freddo.
Il flagello si propagò per otto province.
La morte sghignazzò per molte ore, ovunque.
La neve cadde, infine" …..

dmk

22:38
7 aprile 2009


franco

Ospite

 

il terremoto è un inconsapevole assassino e uno spietato distruttore.

Ma la sua cieca furia, non solo fa crollare e cancella vite ed edifici, molto spesso si limita a “lesionarli” più o meno gravemente.
E questo aggiunge il sapore di una tragica beffa, per quanti, vedendo la loro casa ancora in piedi, ancora apparentemente salda, ancora pronta ad accogliere la vita che prima la abitava, dovranno rassegnarsi a non potervi più accedere, a doverla demolire perchè giudicata non restaurabile.

Non è paragonabile ad un lutto, certamente no, ma è comunque una strazio di non poco conto, perchè nessuna ricostruzione restituirà mai più l'intimità perduta di quella vecchia casa.

 

Essere già passati attraverso questa esperienza, rende ancora più bruciante il ricordo e più viva la compassione per quanti la stanno ora vivendo.

Siano essi parenti, amici o fratelli nella disgrazia.

f

 

ps grazie per ogni cara espressione di interessamento amichevole

f

19:26
10 aprile 2009


admin

Amministratore

messaggi3520

Oggi i funerali di stato. Stasera un altro corpo ritrovato: 290 i morti. E un intero territorio devastato. 

Ieri sera ho sentito Santoro. Esprimo qui una personale impressione che non vuole nè coinvolgere nessuno, né aprire la porta ad eventuali polemiche: l' attacco rivolto ai volontari, a Bertolaso, ai pompieri e ai soccorritori (sempre con il supporto delle opinioni del solito Travaglio che si è rifatto, fra l' altro al dubbio eroismo dei soccorritori durante la strage delle Torri gemelle), mi hanno disgustata.

Credo che di tutto abbiano bisogno le vittime di questa catastrofe, meno che di verbosità di questo tipo, finalizzata, mi è parso, a denigrare quanto è stato realmente fatto, puntando il dito solo e unicamente su quello che poteva funzionare meglio. 

Amen.

dmk

20:50
10 aprile 2009


franco

Ospite

non me ne sorprendo nemmeno più, Daniela.

Questo è il cosiddetto “giornalismo militante”, che poco o nulla ha a che vedere con l'informazione.

In questo siamo un'anomalia che pochissimi altri paesi condividono con noi.

In altre realtà democratiche i giornalisti è vero che incalzano il potere, informano senza bavagli, denunciano le aberrazioni, raccontano gli scandali, solo che, piccolo ma non insignificante particolare, lo fanno sempre, con qualsiasi governo o maggioranza, perchè sono per prima cosa dei giornalisti.

Da noi non è così, molti di loro, per prima cosa, sono e restano dei militanti politici.

Ecco quindi che l'utilizzo dell'informazione si fa strumento “di lotta”; l'inchiesta, l'articolo, spesso anche la calunnia, diventano armi, come per i loro compagni di una volta la p38 o la molotov.

Certo, dopo il mito fallito della rivoluzione, la loro militanza ha puntato ad occupare ruoli chiave, prestigio, notorietà, quattrini e l'intellighenzia di questo genere, sa chi può continuare ad offrirglieli, chi li ha sempre nutriti, coccolati, ripagati.

Così opera come ha sempre fatto, giustificando i mezzi con il fine, che però non è più un “nobile fine”, ma il proprio tornaconto.

E non si fanno mai alcuno scrupolo, non perdono un'occasione, non demordono mai, nemmeno di fronte al dolore, di fronte alla disperazione, a cui tentano di far subentrare l'odio e di indirizzarlo secondo il loro intendimento, però tanto palese e così pregiudiziale che ormai non è più nemmeno efficace.

Per fortuna e per…giustizia.

f

21:11
10 aprile 2009


admin

Amministratore

messaggi3520

sono d' accordo con la tua analisi, Franco. 

Ma io, stupidamente, continuo a sorprendermi. Perché penso che in ogni cosa ci sia un limite, quello della decenza, dello stile, che tutti dovrebbero osservare e di fronte al quale fermarsi. Fare una consapevole autocritica.

Nel caso specifico, paradossalmente (ovvero sapendo di star pensando una emerita sciocchezza), mi domando perché non ci sono andati loro, i vari Santoro, Travaglio e Company, in Abruzzo a scavare con le mani, a mettere a repentaglio la propria incolumità, a, magari, farsi venire un infarto come il vigile del fuoco morto sul "lavoro", visto che avrebbero saputo far meglio, organizzare meglio ecc

Sono stanca di parolai che in concreto non fanno nulla, se non criticare ogni singola parola, ogni singolo atto che non sia della loro parte.

E si spacciano per "liberi" e "coraggiosi" informatori (fuori dal coro. Sic).

dmk

10:29
11 aprile 2009


Gio

Ospite

Condivido le vostre analisi sul giornalismo militante e sul programma di Santoro in particolare, sono rimasto disgustato anch' io, una cosa sola mi meraviglia, che le loro "grida" non giocano favorevolmente alla loro parte politica (se poi c'è), la gente sa distinguere la "realtà" dalla "fantasia"dai teoremi e dalla polemica spicciola e gratuita sempre possibile su ogni avvenimento. Quindi a chi giova? Loro non se lo chiedono mai?

17:46
11 aprile 2009


admin

Amministratore

messaggi3520

Pare di no, Gio, che non se lo chiedano. Penso credano che, a differenza di quanto scrivi, la gente NON sappia operare dei distinguo fra "realtà" e "fantasia" o giochi di polemica gratuita. Penso credano di poter "ammaestrare". Esattamente come si fa con le scimmie.

dmk

14:17
16 aprile 2009


stella

Ospite

Sono passati alcuni giorni e il mostro continua a far paura.

Penso a quei forti e dignitosi abbruzzesi che in pochi secondi hanno perso tutto.

Penso a quei costruttori che per un pò di soldi in più hanno speculato sul materiale di costruzione.

Anche loro avranno dei figli, chissà se riusciranno a perdonarsi vedendo le macerie della casa dello studente.

Le case, gli ospedali non dovrebbero crollare come fossero di cartapesta. 



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