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Si stava meglio, quando si stava peggio?

UtenteMessaggio

18:38
22 febbraio 2009


Rose

Ospite

Cosa ne pensate di questo brano? Dei contenuti, voglio dire.

18:44
22 febbraio 2009


sandra

Ospite

Zietta!!! M'ha preso un accidente, alle prime battute! poi ho capito che è della serie: "Ai miei tempi…" No, dai, dovrò ascoltarlo meglio. Smile

20:49
22 febbraio 2009


Rose

Ospite

La nostra sandra è impulsiva Smile ma non ha tutti i torti nel definire l'atmosfera che aleggia in questo brano di Pasolini. Nel ricordo, il passato si ammanta spesso di un alone romantico.

Qui non si accenna alla guerra, ma “dopo il fascismo” vuol dire nel dopoguerra … un periodo di grandi difficoltà, ma non scevro, probabilmente, dell'ottimismo e della voglia di fare, per ricostruire il paese.

Direi che nella prima parte, prevale il clima nostagico evidente nel titolo del topic e anche nel luogo comune citato da sandra. Nella seconda parte, ho apprezzato molto quando Pasolini ha parlato della posizione dei giovani e delle donne. L'educazione ricevuta e la mentalità generale che li teneva “in disparte” non viene descritta come qualcosa di repressivo e frustrante e non impediva a questi giovani di maturare fino ad essere “pronti per diventare amanti e sposi”. Ho trovato tutta la parte finale molto bella e poetica.

A volte, osservando alcuni giovanissimi del giorno d'oggi, così demotivati e annoiati, viene davvero da chiedersi se 'non si stava meglio, quando si stava peggio'.

21:49
22 febbraio 2009


franco

Ospite

un filmato suggestivo e coinvolgente, accompagnato da un testo degno della incredibile poesia e sincerità di Pasolini.

Un'Italia che per istintiva e forse poco razionale sintesi, non riesco a definire altrimenti che “seria”, ecco, forse è l'unico aggettivo a connotare certe differenze.

Un mondo fatto di concretezza e desideri di una chiarezza disarmante.

Poche lire, niente “firme”, tante speranze.

E una nostra gente che a vederla così, mi sembra così bella.

Forse perchè rileggo in quei visi, quelli ancora giovani di mia madre e mio padre.

Grazie Rose, un tuffo che rigenera l'animo un po' …sfibrato e spesso frastornato dal troppo inutile che lo soffoca.

f

22:00
22 febbraio 2009


Rose

Ospite

Grazie, franco. Questa cosa di Pasolini … sa di buono, vero? Smile

11:15
23 febbraio 2009


Gio

Ospite

Grazie Rose per avermi fatto riflettere su questo “brano” di Pasolini, concordo con quanto detto da Franco, un mondo che ci appare ormai lontano ma attualissimo, dove ancora oggi e (forse) anche in futuro i valori della convivenza e della razionale ragione rimangono tali. Siamo troppo sensibilizzati dalla quotidiana attualità che non ci dà il tempo di metabolizzare e capire a fondo ciò che succede, agiamo spesso e quasi sempre d'impulso sull'onda della emotività, dimendicandoci di quello che è successo “ieri”.

16:06
23 febbraio 2009


admin

Amministratore

messaggi3520

… mentre l' "ieri" dovrebbe costituire il bagaglio d' esperienza da portarsi sempre appresso.

il filtro per distinguere, calibrare, ri-dimensionare, avvalorare, ri-fiutare…

Mi viene in mente: da qualche parte – forse – ci darebbero dei laudatores temporis actiLaugh

Ma non si può e, in ogni caso, non si dovrebbe prescindere dall' "ieri".

dmk

16:24
23 febbraio 2009


Gio

Ospite

Grazie Daniela, l' “ieri” va sempre considerato poichè il passato è il “filtro” per costruire il futuro, che, nell'intenzione, dovrebbe risultare migliore…ma non "solo" per se stessi.

16:53
23 febbraio 2009


admin

Amministratore

messaggi3520

Assolutamente, caro Gio: non "solo" per se stessi! ma in funzione di tutto quanto costituisce il mondo – società che ci circonda e in cui viviamo.Smile

dmk

22:59
23 febbraio 2009


Rose

Ospite

Sarebbe assurdo rinnegare il passato, perchè ognuno di noi è il risultato del proprio pregresso.

13:30
24 febbraio 2009


stella

Ospite

Un video dello stesso autore…………in uno rimpianto del passato ma anche speranza nel futuro, nell'altro disincanto dell'oggi…..era il suo presente………e non è cambiato molto.

 



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