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Premi letterari … un bell'affare

UtenteMessaggio

21:30
14 marzo 2009


Rose

Ospite

PREMIO GRINZANE CAVOUR

  castello di Grinzane

Il Premio Grinzane Cavour nasce nel 1982 nel cuore del Piemonte con l'intento istituzionale di avvicinare i giovani alla letteratura abituandoli al gusto per la narrativa contemporanea. L'obiettivo principale, che privilegia fra i referenti la scuola e i ragazzi, è quello di diffondere il piacere per la lettura di testi non esclusivamente finalizzati ai programmi di studio.

 

Nella consapevolezza che un premio trovi la sua massima ragion d'essere nel “creare nuovi lettori”, il Grinzane cerca di favorire e proporre un nuovo modo di vivere e percepire la lettura . Per questo la sua attività non si esaurisce nella fase ufficiale della cerimonia conclusiva, ma al contrario conserva una funzione di servizio culturale permanente.

 

Nei suoi 25 anni di storia , il Premio Grinzane Cavour ha provato la validità delle sue scelte culturali segnalando all’attenzione del grande pubblico numerosi autori che hanno successivamente ricevuto il Premio Nobel per la Letteratura.

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  Giuliano Soria

TORINO - E' stato arrestato nello studio del suo avvocato Giuliano Soria, il patron del premio letterario Grinzane Cavour, colpito da un ordine di custodia cautelare in un'inchiesta della procura di Torino. Nel registro degli indagati sembra che il pm abbia iscritto anche i suoi stretti collaboratori. L'ordine di fermo motivato con il pericolo di inquinamento delle prove. Lo scandalo ha indotto l'assessore regionale del Piemonte alla cultura Gianni Oliva a sospendere l'edizione 2009 del premio.

Due filoni di indagine. Ormai da settimane sul promotore del premio è in corso un'inchiesta che segue due distinti filoni: le denunce di un maggiordomo per molestie sessuali e le accuse su presunte irregolarità nell'amministrazione del Premio, che gode di cospicui finanziamenti pubblici.

Fermato nello studio dell'avvocato. Questa sera, Soria è stato fermato nello studio del penalista Roberto Piacentino, che da pochi giorni ne aveva assunto le difese dopo che il precedente legale, Claudio Morra, aveva rinunciato per “ragioni di opportunità”. La Guardia di Finanza ha perquisito tra l'altro anche la casa di Angelo Soria, fratello di Giuliano Soria. Sequestrato nel centro storico di Torino l'appartamento del patron del premio letterario.

Si dimettono i garanti. In seguito dell'arresto, si sono dimessi i quattro garanti del premio incaricati da un paio di settimane di reggere le sorti del Grinzane finché non si fosse chiarita la posizione giudiziaria del patron. Lasciano il comitato Piergiorgio Odifreddi, presidente del gruppo di saggi; Dacia Maraini; Giulio Giorello e Cristina Comencini. Lunedì scorso già sei membri su sedici della giuriadei critici del premio avevano abbandonato l'incarico (Alain Elkann; Luigi Forte; Rosetta Loy; Lorenzo Mondo; Jacqueline Risset e Francesca Sanvitale), e insieme a loro aveva lasciato anche il presidente della giuria, lo scrittore marocchino Tahar Ben Jelloun.


Odifreddi: “Era una bagarre”. Piergiorgio Odifreddi, presidente dimissionario del Comitato dei garanti, ammette che si era lasciato “coinvolgere per salvare un progetto culturale, non certo per salvare Soria. Ma era diventata una bagarre, una sorta di tutti contro tutti, anche un fuggi fuggi generale per salvare la pelle. D'altronde io credo che la storia del Premio, un'idea culturale che secondo me andava difesa, perchè buona, vada distinta da quella umana, di Soria”.

21:48
14 marzo 2009


sandra

Ospite

Brutta storia davvero. Non c'è ambito che non sia dominato da raggiri e malversazioni.


La casa in via Montebello, un appartamento di 500 metri quadri letteralmente all’ombra della Mole. La casa al mare in riviera, a Ospedaletti. Quella a Parigi. Immobili che Giuliano Soria, patron del Premio Grinzane Cavour, avrebbe acquistato o ristrutturato utilizzando a scopo personale i finanziamenti pubblici che il ministero dei Beni culturali, la Regione Piemonte, il Comune e altri enti hanno erogato negli anni all’associazione. In tutto, 915mila euro. Malversazione, secondo gli investigatori del nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza di Torino che da quattro mesi indagano su Soria, sul Premio letterario, sulla miriade di personaggi famosi e non che ruotano intorno all’associazione. Giuliano Soria è finito in manette due giorni fa, ora si trova nel carcere delle Vallette. Tramite l’avvocato Roberto Piacentino ha detto di essere «preoccupato per l’immagine del Piemonte» e per la sua «creatura», il Grinzane. Per Soria «l’arresto non è proporzionato all’entità della vicenda», che ha accolto con «incredulità».(Simona Lorenzetti)
C'è di che essere scoraggiati. :-(

21:59
14 marzo 2009


admin

Amministratore

messaggi3520

Uno scandalo che tiene banco nel mondo letterario – o presunto tale – da qualche giorno.

Proprio un affare e che affare!

Ho sentito che la Regione Piemonte si è dichiarata fuori – sic – da ogni critica a suo carico per non aver operato nessun controllo sulle somme che negli anni sono state versate a Soria. 

Quello che è certo è che la frode attuata nell' ambito del Grinzane Cavour, premio fra i più prestigiosi – carica d' ombre, più di prima se possibile, anche le altre centinaia di piccoli premi letterari che ogni anno vengono pubblicizzati. Premi su cui, da sempre, si addensano sospetti di clientelismo, di cattiva gestione, di giurie poco equilibrate se non impreparate e approssimative, premi indetti da associazioni minori, da piccole case editrici (che, al vincitore magari offrono la pubblicazione, dietro pagamento, of course!Frown).

dmk

18:27
15 marzo 2009


admin

Amministratore

messaggi3520

e pensare che Soria parlava così

dmk

18:38
15 marzo 2009


admin

Amministratore

messaggi3520

Da: Il Corriere della Sera del 20 febbraio 2009

"Quando provavo a difendermi diceva: forse non hai capito bene. La legge qui sono io. Io sono grande e tu sei piccolo, ti schiaccio come e quando voglio, chiaro?". Nitish si schiarisce un po' la voce e scandisce ogni sillaba: «Era ve-ra-mente ca-tti-vo». Mette assieme i ricordi di un anno e tre mesi «da incubo», come dice lui: quelli passati al servizio (come aiutante tuttofare) di Giuliano Soria, fondatore, padre e padrone del Premio letterario Grinzane Cavour. Oggi le parti sono invertite. Il «grande» adesso è lui, il ragazzo mauriziano di 28 anni che si fa chiamare Nitish (in realtà si chiama Hemratjing Dabeedin) e che con la sua denuncia, con le sue quattro ore di interrogatorio davanti ai pubblici ministeri, con la sua audio-prova registrata con il telefonino ha fatto decollare uno scandalo che rischia di distruggere il Premio Grinzane. E il «piccolo» del momento, Soria, per adesso incassa i colpi di Nitish, comprese le accuse di molestie sessuali e di maltrattamenti e vessazioni di ogni genere.

«Voleva che io fossi a disposizione giorno e notte, magari per dirmi di lavare le scale all'una del mattino. Si arrabbiava ogni volta che non era soddisfatto: mi diceva "ti butto giù dal balcone" e mi toglieva soldi dalla paga, 30 euro se pulivo male, 50 per un cappuccino che non gli piaceva. Ma le parole che mi ferivano di più erano quelle razziste: negro, non sei fatto per vivere qui, sei un bastardo schiavo, mi diceva. E quando l'altra domestica lo pregava di smetterla lui urlava ancora di più: "È qui per lavorare, non per dormire. E deve fare quello che dico io". Mi costringeva perfino a mangiare carne rossa che per gli induisti come me non è consentito». Nitish dice di temere ritorsioni. «Ho paura che mi faccia cacciare dal-l'Italia. Lo diceva sempre: "Io ho tanti amici in polizia… una persona del suo giro mi ha mandato un sms di minaccia… ma io non ho fatto nulla di male. Ho studiato biologia e vorrei finire gli studi e vivere in Italia. Lo so che sono stato sfortunato. A parte lui io sono grato a questo Paese».

La procura torinese accusa Soria di maltrattamenti («qualche volta mi ha dato sberle», racconta Nitish), di violenza sessuale per le avances registrate in audio dal ragazzo («ha provato a entrare nel mio letto, mi ha messo le mani addosso») e di malversazione, perché avrebbe usato illecitamente i fondi pubblici destinati alle attività culturali. …

Eppure quel «disastro» di padre- padrone ha raccolto un migliaio di messaggi di solidarietà. Il mondo letterario lo difende. Primo fra tutti il suo amico Sepúlveda. L'ultima a fargli sapere che lo stima è stata Ingrid Betancourt, qualche giorno fa. Lui passa di tanto in tanto dai suoi dipendenti, al Grinzane, prova a convincerli che la bufera passerà: "Lo so che è dura, ragazzi, ma vedrete che ce la faremo. Contro di me hanno montato attacchi personali. Tanto onore, tanti nemici. Ma il Premio deve andare avanti".

Il 12 marzo 2009, come si sa, il Patron del Grinzane Cavour è stato arrestato.

dmk

13:10
16 marzo 2009


stella

Ospite

Ma tutti quelli che dovevano controllare dove erano?

Non ci vengano a raccontare che nessuno era al corrente di quello che "probabilmente" faceva questo padre-padrone.

Ancora una volta si grida allo scandalo quando si sono già spesi migliaia e migliaia di euro dei contribuenti quasi esclusivamente  per prestigio e arricchimento personale.

Quello che mi colpisce è la figura umana di quest'uomo che trae piacere nell'umiliare un sottoposto.

Forse si sentiva talmente potente ed intoccabile da considerarsi un "unto del Signore".

Aveva inclinazioni sessuali particolari?

Cavoli suoi.

Ma, nessuno gli ha spiegato che poteva assecondare i suoi gusti anche senza il ricatto e la protervia del potente verso il "considerato" umile?

Che ometto da poco.

E c'è ancora chi lo difende?

(Naturalmente se le cose sono andate come la cronaca ci ha informato).

A volte mi chiedo ma c'è proprio la necessità di tutti questi premi e premietti che per sopravvivere hanno necessità di attingere alle casse dello Stato?

Non è ,che, per caso, più o meno servano soltanto ad arricchire un certo numero di persone e che non abbiano niente a che fare con l'arte e la cultura?

16:30
16 marzo 2009


admin

Amministratore

messaggi3520

Una domanda e un dubbio più che leciti, stella.

Tutta questa "faccenda" crea infatti un alone di sospetto su tutto quanto il mondo dei premi cosiddetti letterari.

Così come condivido in toto quanto hai accennato:  "tutti quelli che dovevano controllare dove erano?" Me lo sono chiesta subito anch' io. In parole povere Soria é stato davvero l' unico a "mangiare"? In ogni caso, l' amministrazione regionale si è subito scansata da ogni addebito con un bel "non era di nostra competenza controllare".

E i "probi viri", quelli che in ogni associazione costituiscono il comitato di gestione? anche loro, dov' erano? all' oscuro di tutto, immagino. 

dmk

13:12
17 marzo 2009


sandra

Ospite

Ma p..ca zozza! (si può dire?) E' tutto un "magna, magna".

Di chi ci si può più fidare? SurprisedConfusedYell

13:16
17 marzo 2009


Rose

Ospite

Ecco, magari non nella forma, ma nello spirito condivido lo sdegno di sandra. Frown



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