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Alla fine, cosa amiamo nell'altro?

UtenteMessaggio

14:57
3 marzo 2009


sandra

Ospite

Quando amiamo non facciamo altro che specchiarci?

Non è così? alla fine non cerchiamo sempre di trovare nell' altro quelle caratteristiche che appartengono a noi (o che crediamo di possedere)?
Non è una forma di egosimo anche questa? scegliere una persona per poter dire “cavolo quanto mi somiglia! in lui rivedo tantissime cose di me…è perfetto!”

15:27
3 marzo 2009


sandra

Ospite

Si sentono pareri diversi in proposito.

Una certa comunione di interessi sembrerebbe vantaggiosa, ma spesso la diversità esercita molta attrazione… salvo scoprire (magari troppo tardi) che lui non è proprio intenzionato ad accompagnarci MAI nel nostro amato shopping o che noi non tolleriamo la sua passione per il calcio.

Banalità? Non proprio, perchè la vita quotidiana è fatta di queste cose e i momenti romantici restano… momenti, appunto. Frown

Cosa dicono le (gli) esperte(i) del forum? Smile

16:08
3 marzo 2009


Gio

Ospite

Cara Sandra, sarò breve nella risposta: TUTTO !

Quando l'amore è sincero e scaturisce dal cuore Wink

…ora sentiamo cosa dicono le (gli) esperte(i) del forum. 

16:54
3 marzo 2009


stella

Ospite

Sandra, da non esperta, credo che tu abbia ragione quando affermi che le piccole divergenze quotidiane possono minare un rapporto fino a farlo fallire.

Esempio banale, se io dovessi vivere con uno che ama sentirsi addosso il proprio “profumo” virile (praticamente si lava poco) non ci vivrei proprio, fosse anche il principe azzurro.

Sono per la tolleranza , ma non troppo.

Gli interessi in comune sono importantissimi, ma, in caso contrario si può benissimo cercare un compromesso in modo da accontentare una volta l'uno e una volta l'altro.

Dipende sempre se c'è la volontà di farlo.

Un pò di diversità ci vuole altrimenti si rischia la fotocopia e la noia.

Ho scritto un pò di banalità,ma  sono convinta che quando ti prende la scuffia , in modo speciale quando si è giovani, non si prendono  quasi mai in considerazione questi aspetti.

O mi sbaglio giovane fanciulla!Wink

17:25
3 marzo 2009


admin

Amministratore

messaggi3520

come in tutte le relazioni interpersonali, anche in quella che è il top delle relazioni, il concordare e il condividere passioni, curiosità, stimoli comuni va a braccetto con la vivacità del non essere "uguali" in tutto e per tutto. L' adattamento, se c' è la volontà di adattarsi "da entrambe le parti" è un modo per crescere "insieme". Questo nella teoria. Nella pratica si notano spesso:

mancanza di volontà di adattamento (passata la scuffiaLaugh)

irritazione che porta a discussioni senza una via di soluzione 

mancanza di reciprocità

frustrazione e via così. 

Contino però a ritenere che la vita con la fotocopia di se stessi deve essere di una noia, ma di una noia…Smile

Quanto ai "momenti" che restano solo "momenti" romantici, mah, che si può pretendere quando si é presi come lo si é ai nostri giorni? sempre di corsa, sfiatati, oppressi da mille pensieri materiali e concreti… E' già un bel prendere che i "momenti" riescano a sopravvivere a tutto questo. E poi, basta un sorriso, Sandrina, per avere un momento romantico, non occorrono la luna e le stelle a far da sfondo. 

Ma io sono tremendamente pragmatica. Wink

dmk

18:22
3 marzo 2009


Rose

Ospite

OK, siamo pragmatici   Smile  e guardiamo in faccia la realtà: non c'è amore che resista allo stillicidio del quotidiano. Quando va bene e si è ragionevoli, si giunge a qualche compromesso … Le giovani coppie del giorno d'oggi non sembrano propense a questo …

- – - – - – - – - -

I Romani avevano risolto il problema dividendo le due sfere: amore e vita coniugale.

Quest'ultima serviva a portare avanti la discendenza e a curare il patrimonio; l'amore era … un'altra cosa.

Non sto dicendo che opterei per questa modalità, naturalmente. Smile

       

(per quanto … … niente, niente, come non detto) Wink

19:04
3 marzo 2009


admin

Amministratore

messaggi3520

OK: la soluzione operata nel mondo romano e non solo quello (i matrimoni "di dovere" dinastico – patrimoniale sono appannaggio di secoli improntati all' aumento del "potere", "alle alleanze" prestigiose, sia politiche che economiche), questa soluzione non funziona ai nostri giorni, lo si sa bene. 

Mi pare, Rose che tu dia un significato MOLTO negativo al termine "compromesso": se il compromesso include la reciprocità non è negativo, anzi, indica spirito di comprensione, maturità nel rapporto. Se è unilaterale, allora, non funziona, è negativo.

In tutti i rapporti, si arriva, prima o poi, a dei compromessi, mia cara: l' accettazione dell' altro, posto su piano paritario, passa anche per il compromesso. L' identità di vedute- sempre e comunque – è utopia pura. E', naturalmente, una mia posizione.

Quanto al fatto che i giovani, oggi, non ci siano portati, è vero: ma oggi, molti giovani sono poco propensi ad uscire, anche per amore, dalla propria individualità, dalle proprie posizioni arroccate e basate su un modus vivendi fornito di paraocchi. Lo assimilo a una forma di egotismo egoistico. Ma anche ad una debolezza comportamentale (macanza di autostima? )Laugh

dmk

19:29
3 marzo 2009


Filippo

Ospite

Mi rifiuto di intervenire, perchè quello che direi potrebbe essere utilizzato contro di me!

Wink

19:49
3 marzo 2009


Rose

Ospite

Simpatico, Filippo! Allora, sentiamo la controparte, Enza, che non si vede più da tempo. A proposito, cara Enza, manda degli altri tuoi lavori, ti prego.

A Daniela, vorrei dire che non vedo i compromessi in modo negativo (ho detto, infatti 'quando va bene'). Una volta, ho letto che ragionevole significa cedevole. Quando si è disposti a cedere (un po' per uno), diciamo che la convivenza diventa tollerabile. Ma l'amore?

19:54
3 marzo 2009


Filippo

Ospite

…poi però penso che se non intervengo, posso passare per il solito stereotipo omertoso del genere “nenti sacciu e nenti haiu vistu…”, quindi intervengo citando una frase di Herman Hesse.

Quando odiamo qualcuno, odiamo qualcosa che nella sua immagine, è dentro di noi…

Se è vero che gli opposti combaciano, e se è vero che odio e amore sono “gli opposti”, ne deriva che

Quando amiamo qualcuno, amiamo qualcosa che nella sua immagine, è dentro di noi…

20:08
3 marzo 2009


Gio

Ospite

Sono d'accordo con Filippo, l'amore vero o c'è o non c'è…poi ci sono i tanti grigi e tutti i compromessi che si vuole o si deve attuare, io dicendo “TUTTO” intendevo l'amore con la A maiuscola che nella vita, credo, si prova una volta sola e lo si riconosce benissimo, ma non sempre poi va a buon fine. Rimane comunque la gioia di averlo “incontrato”, la gioia che rimane indelebile… “dentro di noi…”

E a te cara Sandra lo auguro di cuore…credici e vedrai che lo troverai.

giocheloauguraatuttiecontiinuaasognare

20:08
3 marzo 2009


sandra

Ospite

Che carini siete tutti ad interessarvi della mia domanda! Kiss

Voglio confidarmi con voi: ho conosciuto un tipo su internet. Si è stabilita una certa intesa e questo mi piace. Abbiamo molti interessi in comune, ma… ai fini pratici, so molto poco di lui e, dopo le esperienze passate… stavolta voglio andare coi piedi di piombo.

Comunque, le vostre posizioni spaziano dal romantico, all'andante piano, fino ad una sorta di scetticismo.

Qualcuno mi dica se oggi come oggi vale ancora la pena di sposarsi!

20:15
3 marzo 2009


Rose

Ospite

Ecco, brava. Io andrei coi piedi di piombo. Cerca di incontrarlo, come primo passo.

Non vuoi avere sorprese, vero?

http://1.bp.blogspot.com/__HMxdYJ3YMU/STpwD7AVCGI/AAAAAAAAAKo/tCgZdwAmRRw/s400/CAFFEINE.JPG" alt="" width="94" height="124" />

L'ho messo piccolo, perchè nell'altra versione, lo 'stupore' era eccessivo.

20:20
3 marzo 2009


sandra

Ospite

OK, zia Rose. Gli chiederò una foto, per cominciare. Kiss

Ora vi devo salutare. A prestoooooo Smile

20:28
3 marzo 2009


Filippo

Ospite

Sandra, la risposta è dentro la tua domanda: metti che valga la pena. Sempre pena è! Laugh

20:45
3 marzo 2009


admin

Amministratore

messaggi3520

Il tuo "cedere", cara Rose, per me è "il venirsi incontro" in funzione di quell' amore di cui parli. Se ci si ama, ci si viene incontro. Il che non ha niente a che spartire con una "convivenza tollerabile". 

dmk

10:14
4 marzo 2009


Rose

Ospite

Non vorrei essere sembrata troppo negativa.

Ci può essere anche tenerezza in una convivenza tollerabile.

E poi, le relazioni non sono mai statiche … in bene o in male, si evolvono sempre.

Di solito, il 'verso' dipende da noi.

14:30
4 marzo 2009


admin

Amministratore

messaggi3520

mah, non vorrei sembrare insistente, cara Rose: non mi piace l' espressione “convivenza tollerabile”. Non mi è chiaro che cosa per te significhi.

La convivenza tollerabile si ha quando dividi, da studente, una stanza con un altro studente che, pur facendo rumore, essendo disordinato e non pulendo mai il bagno, Laughnon è in fondo, tanto male, come persona: così si passa sopra ai suoi difetti e si crea una convivenza, appunto, tollerabile.

Ma parlare di convivenza tollerabile fra 2 persone che dovrebbero spartirsi responsabilità, aspettative per il futuro, che dovrebbero crescere insieme, accettandosi nel proprio essere imperfetti e insieme possibilmente invecchiare, non mi piace. Il riconoscimento e l' accettazione dei rispettivi “limiti” , il venirsi incontro, se mai dovesse  determinare una tollerabilità di convivenza, sarebbero indicativi di un fallimento.

L' amore ha tante facce, diceva uno, ed è rispetto, è tenerezza, è passione, è istintività, è lotta quotidiana, è una pianta che ogni giorno va innaffiata, curata, se no l' alternativa è, appunto la convivenza tollerabile.

Ho invece come l' impressione che si sogni spesso l' amore come un galleggiare a mezz' aria continuo, un sentirsi portati in volo in cieli azzurri senza una nube, un sentirsi travolti di ora in ora, di giorno in giorno  da un sentire che si nutre della carne, dello spirito e dell' identità di vedute, … OK. Chiedo: la vita, quella vera – dov' é? perchè è con lei che si hanno da fare i conti e tirare le somme, per se stessi e per le rispettive metà.

Non dirò più una parola sull' argomento, promettoLaughLaugh

dmk

14:44
4 marzo 2009


admin

Amministratore

messaggi3520

C'era una volta “LOVE IS…”. Si trattava di strisce a fumetti realizzate dalla disegnatrice neozelandese Kim Grove, sul finire degli anni sessanta. Queste celebri vignette avevano come protagonisti due buffi innamorati che si scambiavano effusioni ribadendosi le ragioni del loro stare insieme, del loro amore. Erano anni turbolenti per l'universo delle affettività e quei disegnini un pò naïf parevano riportare il focus della relazione sulla semplicità delle piccole cose. Divennero un successo planetario. Arrivarono pure in Italia: resta famoso “L'amore è… …non dover mai dire mi dispiace…”LaughLaugh

dmk

14:48
4 marzo 2009


admin

Amministratore

messaggi3520

dmk



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