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UtenteMessaggio

22:08
2 giugno 2010


admin

Amministratore

messaggi3520

"E allora balliamo".

È l'invito di Stromae, vero nome Paul van Haver, cantante e musicista belga che sta imperversando in tutta Europa. Numero uno in Francia, Olanda, Grecia, Germania, Austria, Svizzera, Danimarca e Belgio, «Alors on danse» è il video più trasmesso in Italia e al secondo posto delle più scaricata (legalmente) dopo settimane al numero uno. Un tormentone costruito attorno a tre elementi: un ritmo ipnotico, un violino che sembra uno strumento etnico, un cantato quasi rap che elenca una serie di problemi, da quelli di cuore a quelli finanziari a quelli della fame nel mondo. 

Il leitmotiv dei miei brani è doppio: da un lato ci vuole qualcosa che faccia ballare, dall'altro un significato. Non mi va di scrivere un testo che dice "ti amo, mi ami, andiamocene in spiaggia"», racconta il 25enne. Il successo di Stromae colpisce anche perché la canzone è in francese. «Non è una lingua internazionale come l'inglese. Incredibile vedere il sostegno in Paesi dove non la capiscono». L'idea del tormentone con un testo che parla di problemi? «Sono pessimista di natura. Forse mi viene da quando avevo 18 anni e a Parigi vedevo tanta gente che in discoteca fingeva di dimenticarsi dei problemi con un sorriso. I loro occhi dicevano che quei problemi c'erano ancora», spiega. 

dmk

22:47
2 giugno 2010


Manfredi

Ospite

un "tormentone" sul serio

non è che mi piaccia più di tanto, è una canzone electrodance – credo la chiamino così – e probabilmente, anzi senz' altro, sono troppo abituato ad altri generi… 

naturalmente, niente da eccepire sul contenuto: la crisi, la fame nel mondo, argomenti che danno il "passo" a questa canzone.

22:18
6 giugno 2010


francmec

Ospite

Un tempo ci si meravigliava quando il testo delle composizioni di musica classica non era scritto in italiano. Ora sorprende che una canzone di successo non sia in inglese.

Mi piace. Secondo me ha successo perché, a prescindere dalle parole (che io stesso non capisco, ignorando il francese) è un ottimo ballabile, ma è anche un piacevole sottofondo alla guida o a una conversazione. A mio giudizio è anche musica piuttosto psichedelica, nel senso etimologico che "libera l'animo", perché, forse a causa di quel ritmo cadenzato e ossessivo nella sua pacatezza, riesce davvero a distrarre, suscitando un senso di "sospensione" dei pensieri.



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