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Come l' acqua per gli Elefanti

UtenteMessaggio

17:45
15 maggio 2011


admin

Amministratore

messaggi3520

Di genere drammatico, Come l' acqua per gli Elefanti, tratto dal libro "Acqua agli elefanti" di Sara Gruen, parla di Jacob Jankowski (Robert Pattinson) che, ad un passo dalla laurea in veterinaria, ha appena perso tutto: genitori, speranze, casa, sogni. La maniglia a cui si aggrappa per caso e per destino è quella del treno del Benzini Brothers Circus, una strampalata combriccola di imbonitori, mangiatori di fuoco, donne cannone e animali esotici tra i quali scoprirà i pericoli di un luogo sospeso, ma pur sempre abitabile.

Il racconto di questa turbolenta redenzione è affidato al lungo flash back di un Jacob, ora novantenne (Hal Holbrook), che ripercorre con la mente le acrobazie del suo numero più rischioso: l'amore per Marlena (Reese Witherspoon). Un amore proibito, perché si dà il caso che lei sia la moglie del sadico direttore del circo (Christoph Waltz), oltreché inarrivabile vedette dello show.

Il circo, con le sue fascinazioni, ha sempre attratto il mondo del cinema e molti registi, da Federico Fellini a Tim Burton, lo hanno raccontato, ciascuno a suo modo. Per questo l’intensa storia d’amore e di circo raccontata da Sara Gruen nel romanzo “Acqua agli elefanti” (edito in Italia da Neri Pozza e recentemente ridistribuito per la collana Beat) non poteva sfuggire a Hollywood. Il circo è stato nel corso dei secoli (e in parte continua a esserlo) lo spettacolo per eccellenza: fatto di luci e lustrini, di illusioni ed emozioni, è lo show che più di tutti punta a suscitare lo stupore, e da sempre animali e acrobati ne sono le vere star. Per l’adattamento di un romanzo del genere, esiste un uomo a Hollywood che è una vera garanzia: lo sceneggiatore Richard La Gravanese. Si può amare o meno il melò, comunque resta uno dei generi maggiori nella storia del cinema americano, e La Gravenese questo genere lo conosce benissimo e lo ha declinato in script bellissimi come “La leggenda del re pescatore”, “L' amore ha due facce", “L’uomo che sussurrava ai cavalli” e il più recente “P.S. I Love You”. 

http://www.film.it



dmk

20:16
16 maggio 2011


Manfredi

Ospite

il circo rappresenta spesso, nell' immaginario collettivo, il luogo "altro" da quello in cui si vive, l' altrove dove le regole del vivere possono essere "sospese", sostituite da quelle di un mondo a parte, centrato sui voli acrobatici dei trapezisti. tutto è agilità, acrobazia e meraviglia. tutto può accadervi. tutto realizzarsi. può essere un buon film, in effetti, anche se i melò, in genere, non mi entusiasmano.



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