Chiedo per me
a ciò che resta del mio tempo
per me chiedo
un posto ai piedi dell’ abete
nell’ ombra breve dell’ estate
- farmi resina del tronco corteccia ruvida
linfa linea della vita -
per me chiedo aria aperta in
sentore di selvatico
il gusto dell’ erba sotto le dita il silenzio della terra dentro l’ occhio
per me chiedo di
(af)fondare i piedi nel morbido del muschio
ancorarmi profondamente
io abete resina erba terra
il mio sangue è un fiume verdeggiante.
Come questo mio ruscello fra sponde strette
limpido freschissimo chiacchiericcio
di sasso in sasso scrosciante a valle.
questa tua mi ha emozionato poichè il silenzio è mutato, qui è “il silenzio della terra dentro l’ occhio”, leggo una nuova apertura, un’immersione e navigazione che parte dal sangue-linfa-fiume
grazie Daniela
lug 19th, 2011 at 08:07
Grazie, Elina, la sto cercando, la nuova apertura… la ricerca non finisce mai. dmk
lug 19th, 2011 at 16:13
Non ci tengo ad essere resina, corteccia…
mancano dello spirito dell’uomo!
Del tempo che ti rimane, chiedi di diventare te stessa!
ago 18th, 2011 at 05:37