Ciò che provo vivendo
Una poesia di Benito Ciarlo
Ciò che provo vivendo
è un dejà-vu patetico.
Ogni domanda è inutile.
Alla luce dei secoli
ho tutte le risposte,
tutto è già stato detto.
È questo il paradosso
che provoca incertezze:
quando ci penso dubito
persino d’esser vivo.
Se cercassi una prova
dovrei guardarmi dentro
in modo da capire
se sono vero o astratto.
Potrei perfino credere
ch’esisto perché scrivo,
potrei, però non tollero
che la prova assomigli
al pensiero d’un Altro
che si scoprì pensando.
Perciò nelle mie viscere
spesso risale il grido:
“Voglio meravigliarmi!”
Posso goder del fulmine
che incendia la foresta:
ne ruberò il bagliore .
Voglio profumi nuovi,
nuovi ritmi, più luce,
ruscelli rompicollo
ch’esondino dagli argini.
Voglio stelle diverse
da quelle dei Caldei.
S’ogni tempesta è figlia
d’un cielo ch’era terso
esigo le mie nuvole!
Non posso accontentarmi
d’antichi cieli lindi,
posso aspettar che spiova.
Datemi un paio d’ali,
non voglio morir bruco:
cerco la metamorfosi,
non importa se Icaro
sciolse le sue tentando.
Posso librarmi anch’io!
Bellissimi i settenari in questa cascata di sensazioni/emozioni condivisibili, ma espressi molto bene. Complimenti Benito. Molto apprezzata.
“S’ogni tempesta è figlia
d’un cielo ch’era terso
esigo le mie nuvole!”
dic 5th, 2008 at 17:34
sento questi versi come un canto che invita a cercare il “meraviglioso”, senza accontentarsi delle “belle” cose usuali che vengono propinate come essenziali: l’ essenza del vivere sta altrove.
Bel lavoro, Ben!
“Voglio profumi nuovi,
nuovi ritmi, più luce,
ruscelli rompicollo
ch’esondino dagli argini.”
dic 5th, 2008 at 17:47
Grazie a tutte e due. Mi confondete.
Ben
dic 6th, 2008 at 01:54
Perciò nelle mie viscere
spesso risale il grido:
“Voglio meravigliarmi!”
E’un inno alla vita.
Ricordiamoci dell’infanzia, di quando ci stupivamo per ogni scoperta, per un dono, per un abbraccio……
di quando i nostri occhi diventavano immensi e pieni di luce……
Lasciamo che il nostro urlo esca e si espanda.
bella
gen 8th, 2009 at 14:23
Meraviglia questa tua.
Grazie.
clelia
gen 9th, 2009 at 19:01