Il gioco
Steven Kenny, “Birdlady”, 2000
rimetto in gioco le
ore, i minuti, i secondi,
le carte riordino sul
tavolo e un
orizzonte cerco che
il gioco contenga
fin dove l’ occhio
penetra lontani
fondali sdruciti
immensi coaguli
in dissolvenza di luce,
polvere che s’ insinua
fin sotto la pelle
le ossa riscalda
le carte sparpaglia del
gioco senza fine che
il tempo intreccia
a piena gola
ridendo.
Le carte sparpagliate nuovamente mentre il tempo se la ride a piena gola. Lascia un profumo di ineluttabile vita da dover vivere e per onorare tale vita ricominciare ancora, ogni volta, in nuovo gioco che si vuole immaginare – ogni tanto almeno – “vincente”.
Grazie
clelia
ott 27th, 2008 at 10:58
Proprio così, Clelia.
Grazie a te per aver condiviso con me questa “mano” del gioco.
dmk
ott 27th, 2008 at 17:14